A Doha apre il primo museo nazionale del Qatar, una rosa del deserto in fibra di cemento, acciaio e vetro, progettata da Jean Nouvel: «Avevo bisogno di un simbolo che mi permettesse di conciliare la dimensione ancestrale e la modernità, due elementi che insieme riflettono la storia del Qatar. E ho pensato a un’architettura naturale, millenaria, quella della rosa del deserto, modellata dal vento, dalle sabbie, secondo un processo di cristallizzazione che fabbrica forme in modo aleatorio».
La struttura si estende su una superficie di oltre 52mila metri quadri, conta 539 petali di varie misure (il più piccolo ha un diametro di 14 metri, il più grande di 87) che si sovrappongono e si incastrano in modo irregolare: «Una follia architettonica che non sarebbe stata possibile senza le tecnologie di ultima generazione», continua l’architetto. Il visitatore attraversa 11 gallerie su un percorso cronologico lungo 1,5 chilometri che gira intorno a un vasto cortile centrale, l’«howsh» (il caravanserraglio): «Il visitatore percorre il museo come l’acqua di un torrente, ha spiegato Jean Nouvel. Attraverso i diversi volumi, non sai mai cosa aspettarti nello spazio seguente. L’intento è di creare ondulazioni, contrasti, sorprese»
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