Montecitorio, una piazza che grida aiuto, uguaglianza e nuove opportunità. Non mollano i 1380 dipendi Air Italy, che il 3 giugno sono tornati ad urlare i propri diritti, ad esigere risposte, a pretendere dignità.
La compagnia aerea nata nel lontano 1963 dai finanziamenti di Karim Aga Khan, prima sotto il nome di Alisarda, poi Meridiana ed infine Air Italy, controllata al 49% da Qatar Airways, compagnia aerea qatariota, ha oramai le ore contate. La cassa integrazione di 10 mesi è giunta al capolinea, la procedura di licenziamento è stata aperta il 1 aprile e la vertenza è passata in sede ministeriale dal 17 maggio, ma ad oggi, non vi è stato nessun incontro ministeriale che possa rassicurare le tristi sorti dei lavoratori Air Italy.
I liquidatori non ascoltano ragioni, non si lasciano ammorbidire, vogliono portare a termine la loro carneficina e procedere con le lettere di licenziamento che, il 15 giugno, saranno inviate a tutti i dipendenti.
Il trasporto aereo nazionale a seguito della pandemia è crollato nel baratro più profondo, i dati della IATA forniscono un terribile spaccato della realtà ed evidenziano la crisi abissale del settore senza lasciare spazio all’immaginazione.
Una ripresa lenta e insostenibile senza l’aiuto degli ammortizzatori sociali e dell’adeguato supporto alle compagnie aeree da parte del governo. Stiamo parlando di professionalità costruite nel tempo, di famiglie che lavorano nel settore e si ritroveranno, a breve, abbandonate e senza prospettive di rioccupazione.
Le regioni Sardegna e Lombardia, subito dopo l’annuncio della messa in liquidazione dell’11 febbraio 2020, si sono impegnate pubblicamente alla ricerca di soluzioni occupazionali nei confronti dei lavoratori Air Italy, ma mancano pochi giorni allo scadere del 30 giugno, nulla è stato concretamente realizzato, e quella linea sottile fra soluzione e demagogia sta per essere varcata.
L’ Italia ha bisogno di una compagnia nazionale, un vettore unico, autentico, in grado di risollevare le sorti del trasporto aereo italiano, ha bisogno del progetto ITA, ma senza nessuna forma di discriminazione del personale Air Italy.
Le voci di piazza Montecitorio chiedono a questo governo soluzioni, ammortizzatori, tempo necessario per una possibile acquisizione di Air Italy da parte di un nuovo fondo russo- americano, la Ateo Air Lcc, con sede in Florida, guidato dal ceo Oleg Evdokimov.
Con una chiusura definitiva della compagnia non vi saranno altre prospettive per i 1380 dipendenti e nessuna proposta di acquisizione potrà più essere analizzata. Il governo non può ignorare il disagio scatenato dall’indifferenza sulla problematica Air Italy.
Fabrizio Cuscito, segretario nazionale della Filt Cgil, ai microfoni dell’agenzia AdnKronos, dichiara: “Occorre prolungare la cassa integrazione e vogliamo la convocazione da parte del Ministero dello sviluppo economico per un confronto finalizzato a valutare tutte le proposte in campo. Si rischiano licenziamenti senza forma di tutela”.