Il pezzo che segue racconta la storia di una giovane donna americana, l’articolo è stato realizzato adattando in una cronosequenza post originali pubblicati sui suoi profili social.
“Non provengo da una famiglia ricca o potente. La mia mamma è nata e cresciuta a Portorico. Ha praticamente tirato su i suoi fratelli e sorelle nella povertà mentre sua madre lavorava senza sosta per dare loro cibo e un tetto. Ha incontrato da giovane mio padre, un ragazzo del Bronx in visita alla sua famiglia sull’isola. Si sono sposati e trasferiti a New York (lei non parlava nemmeno inglese). Sono nata in un posto (il Bronx ndr) dove il tuo indirizzo di residenza determina il tuo destino.
I miei genitori sono partiti da zero: nuova lingua, nuova vita, tutto nuovo. Poi sono arrivata io, e si sono trasferiti (Yorktown ndr) per ricominciare da capo, in modo che potessi avere un’istruzione. La mamma spazzava i pavimenti, guidava gli scuolabus, rispondeva ai telefoni. Ha fatto tutto quello che ha potuto, per me. Quando mio padre è morto, è rimasta una madre single con due figli, e ha dovuto ricominciare da capo ancora una volta. Dopo la morte di mio padre abbiamo quasi perso la casa, quindi l’abbiamo venduta e abbiamo ricominciato ancora, e ancora, e ancora.
Ogni giorno diventa più difficile andare avanti per le famiglie dei lavoratori come la mia. L’affitto aumenta, l’assicurazione sanitaria copre sempre meno, lo stipendio resta sempre lo stesso.
Fino a non molto tempo fa credevo che le nostre vite fossero finite; credevo che ci fosse un limite massimo di tentativi di ricominciare, prima che fosse troppo tardi, o troppo difficile, o prima che fossimo troppo fiaccate spiritualmente. Pulivo i tavoli e grattavo via la cera colata dalle candele dopo i turni al ristorante, mi addormentavo sulla metropolitana verso casa. L’oscurità mi ha insegnato che la trasformazione non può essere perseguita solo a livello personale, ma deve esserlo a livello di comunità, tramite la fiducia. Dobbiamo affidarci agli altri per riuscire nei nostri obiettivi.
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E’ stato in quel momento che ho capito che era giunta l’ora di battersi per una New York alla portata dei lavoratori. Per questo mi candido al Congresso. Questa campagna è una sfida tra il popolo e i soldi. Loro hanno i soldi, noi abbiamo le persone.
E’ ora di riconoscere che non tutti i Democratici sono uguali. E che un Democratico che accetta soldi dalle grandi aziende, che fa profitto dai pignoramenti, che non vive qui, che non manda i figli nelle nostre scuole, che non beve la nostra acqua e non respira la nostra aria, non può in alcun modo rappresentarci.
Possiamo farlo ora. Non servono cent’anni per ottenerlo. Serve coraggio politico. Una New York per i molti è possibile. Ora tocca a uno di noi.
Sono Alexandria Ocasio-Cortez ed il 3 Gennaio 2019 ho giurato come più giovane donna della storia americana ad essere eletta al Congresso degli Stati Uniti”.