Quattordici navi e dieci aerei di dieci Paesi sono mobilitati per le ricerche sulla zona intorno all’ultima posizione comunicata mercoledì alargo delle coste sud est del paese.
Non si conosce però l’esatta posizione del mezzo che mercoledì 15 aveva segnalato un’avaria. Dagli Stati Uniti sono arrivate attrezzature speciali, in grado di scendere ad una profondità di 600 metri.
Intanto il portavoce della marina argentina, Enrique Balbi ha dichiarato che il rumore rilevato poche ore fa nella zona dell’Atlantico sud dove si svolgono le ricerche del sottomarino ”non corrisponde a quello di un sommergibile”.
Le prossime ore sono considerate fondamentali per la sorte dei 44 marinai dell’equipaggio, anche se in teoria il sottomarino potrebbe anche aver perso solo i canali di comunicazione con la terraferma ed essere in navigazione.