domenica 22 Dicembre 2024
Professione DonnaAntonella Cappuccio Muccino

Antonella Cappuccio Muccino

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Antonella Cappuccio, Cavaliere della Repubblica Italiana, Commendatore della Repubblica Italiana, Membro della Pontificia Accademia delle Arti e delle Scienze dei Virtuosi al Pantheon. Costumista di cinema, teatro e televisione, professione che ha lasciato a 30 anni per dedicarsi a tempo pieno alla pittura, sua vera e unica passione artistica.

Antonella studia con Maria Baroni e Dario Cecchi, entrambi costumisti designers, a loro deve la sua formazione artistica e culturale e con loro ha iniziato a lavorare per il cinema e il teatro.

Dopo essere uscita dall’Accademia di Costume, ottiene, a soli 17 anni il primo contratto come Assistente costumista per un film di Anton Giulio Majano, I fratelli Corsi, l’anno successivosi realizza il sogno: la Rai entra nella sua vita lavorativa, una vera e propria passione. E’ lì che muoverà i primi passi, prima come assistente costumista per la trasmissione Gran Premio e poi, a soli 23 anni, è costumista designer. Ha visto attuarsi la grande aspirazione di diventare costumista nella più grande Azienda italiana di comunicazione. Un miraggio, una conquista. Ha avuto la fortuna di lavorare con la “creme” del teatro italiano, da Pierluigi Pizzi a Danilo Donati, da Maria De Matteis a Ezio Frigerio, Luigi Squarzina, Daniele D’Anza fino a Orazio Costa, Edmo Fenoglio, Silverio Blasi, Giulio Majano, Lina Wertmuller e Paolo Poli.

Ma non finisce qui. Al Teatro Delle Vittorie, a vent’anni, assistente di Folco a Studio 1, incontrerà l’uomo della sua vita, Luigi Muccini, animo gentile, persona trasparente, intellettualmente onesto, riservato e schivo, nonostante l’apparenza brusca. Avranno tre figli, Gabriele, Laura, Silvio. La Rai, quindi, le donerà lavoro e amore e indirizzerà la sua vita e quella e dei suoi figli.

Siamo giunti alla svolta che guiderà la sua vita: la pittura, che farà emergere in Antonella la dicotomia tra famiglia e arte, che la terrà, con grande sacrificio e altrettanto coraggio, perennemente in bilico e alla ricerca di un equilibrio fra una parte e l’altra di se stessa, egualmente importanti e irrinunciabili. Luigi ha prima tollerato, poi il suo amore ha finito per vincere e gli ha permesso di accogliere la voglia di realizzazione di un’artista da un lato e di una madre dall’altro. Con i suoi cari dialogherà attraverso l’arte e la poesia trasmettendo loro valori esistenziali, la bellezza, la fiducia nella cultura, del sacrificio in nome del diritti a un sogno. La realtà si deve vivere, ma è nel sogno che si sopravvive.

Antonella Cappuccio Muccino
Antonella Cappuccio Muccino

I figli risponderanno partendo da un’eredità preziosa generata dai genitori e da indirizzare verso la comunicazione, la TV, il cinema e verso il mondo dell’arte in genere. Mondo dell’arte che mette a dura prova ogni artista con esami che non finiscono mai per raggiungere il successo e una volta ottenuto per mantenerlo. C’è un momento in cui deve avvenire il taglio del cordone ombelicale, del prendere ognuno la propria strada e affermare la propria individualità. Se ci sei tu, non ci sono io… se ci sono io, non ci sei tu. Entriamo nella vita artistica di Antonella. Ritrattista con dipinti che raggiungono il Vaticano con più opere, ritratti di cardinali nella Biblioteca, Polittico nella sala della Udienze Paolo VI e ritratto di Papa Benedetto XVI collocato nei suoi appartamenti. Vari ritratti di Papa Giovanni XXIII e di Papa Francesco. Un ritratto di Papa Francesco è collocato nell’Appartamento papale. Ai ritratti in Vaticano si aggiungono quelli di personalità varie italiane e straniere, da Carlo d’Inghilterra a Rita Levi Montalcino. Nei ritratti appare un padre, il mio, l’uomo comune del Novecento, che ha trovato spazio in un libro che parla di gente comune, di vita vissuta tra gioie e sofferenze, di guerra e di ricostruzione, di un prigioniero di guerra.

Antonella, una vita di progetti realizzati con l’allegria di chi il percorso umano e di artista sa prenderli per il verso giusto.

La sua prima mostra personale di dipinti ad olio è del 1976, a Roma con la presentazione di Dacia Maraini. Da allora si susseguono numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero in luoghi sempre prestigiosi realizzate in cinquant’anni di carriera. Si ricordano: 1981 Mantova Casa del Mantegna- 1988 Ambasciata a Lione- 1995 Museo di San Francisco -1998 Mantova Palazzo Ducale- 2002 Roma Castel Sant’Angelo- 2004 Roma Galleria Nazionale d’Arte Moderna- 2007 Roma Palazzo Venezia- 2009 Museo dei Knights Of Columbus a New Haven.

L’ultima mostra a Milano, Promesse mantenute, nello Spazio Big Santa Marta, un piccolo gioiello incastonato nella Milano medioevale e romana, un ex convento del 1200, che ha ospitato i settanta ritratti che l’artista ha voluto donare alla causa della ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare, condotta da anni dalla Fondazione Telethon. Le opere sono state messe all’asta e il ricavato interamente devoluto in beneficenza ai tanti bambini colpiti dalle malattie genetiche rare, permettendo loro di realizzare il sogno di diventare grande. Una galleria straordinaria di 70 ritratti che coprono molti degli indirizzi culturali, artistici, sociali, di costume, musicali e scientifici a cui l’Italia ha dato, nel secolo scorso e in questo, un fondamentale apporto. Grandi di oggi e di ieri, ritratti quando erano ancora “boccioli d’uomo”: Luigi Pirandello, Maria Montessori, Alcide De Gasperi, Angelo Giuseppe Roncalli, Eugenio Montale, Sandro Pertini sono solo alcuni dei bambini ritratti.

Antonella e io abbiamo condiviso una vita lavorativa in Rai e un affetto che si è sempre rinnovato. Ci unisce, inoltre, la necessità morale di nutrirci e nutrire i lettori di valori, sentimenti, speranze. Antonella ha regalato al Premio letterario Donne tra ricordi e futuro, il logo e un’evoluzione grafica de La donna senza tempo che evoca, dal punto di vista fisiognomico, le Madonne di Luca Della Robbia, un’artista presente nei luoghi del Casentino, in provincia di Arezzo, dove è nato il Premio. Le evoca nella figura, nell’espressione, nei tratti somatici. Il volto della donna lascia intravedere situazioni senza tempo, riconducibili alla donna italiana, donna per tutte le stagioni, dal 1400 fino a giungere ad oggi in quel tratto di nobiltà e spiritualità che la contraddistingue. Anche nella scrittura femminile che il Premio raccoglie, si farà testimone di forti valori affettivi.

Chiudo con una frase di Antonella: Se mai ho ricevuto un talento – e di quale portata non sta a me dirlo – io non posso far altro che ringraziare… Ciò che posso dire riguardo questo dono è che l’ho coltivato, minuto per minuto, con una tenacia e una passione paragonabile a un’eterna ossessione.

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