Il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari in audizione alla Camera relativamente ad alcune risoluzioni sull’uso agricolo dei prodotti derivati dalla cannabis sativa, ha rilevato che la canapa industriale è una coltura dal grandissimo potenziale, agricolo e non solo. Infatti, le parti della pianta possono essere utilizzati per numerosi prodotti derivati ed essa è fondamentale per diversificare il reddito agricolo.
Gli utilizzi della canapa industriale vanno dalla biocosmesi alle bioenergie, passando per la bioedilizia, per la nutraceutica e per i biotessuti, senza dimenticare la biocarta e la bioplastica, l’automotive; dai semi di canapa, inoltre, si estrae un olio saturo di grassi essenziali e una farina priva di glutine. Già diverse aziende in varie parti d’Italia utilizzano questi prodotti nei diversi settori.
Agrinsieme ha puntualizzato che “A livello normativo, la legge 242/2016 con disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa ha dato un grande impulso allo sviluppo della coltura. Essa attualmente occupa diverse migliaia di produttori agricoli, anche se è necessario sgomberare il campo dalla confusione e dall’incertezza che affliggono il settore; a tal proposito, appare necessario implementare le macrocategorie di prodotti che si possono ottenere dalla pianta di canapa nella sua interezza e integrare il percorso normativo sulle singole destinazioni d’uso”.
Oggi quindi il Governo deve essere impegnato perché sia adottata un’apposita iniziativa normativa diretta a chiarire e integrare l’attuale quadro normativo sia per quanto riguarda la coltivazione sia la successiva trasformazione. Dopo gli ultimi interventi giudiziari sul settore c’è bisogno che sia definitivamente chiarita la possibilità di utilizzare tutte le parti della pianta e quindi semi, foglie, fusto e infiorescenze nei diversi ambiti. Allo stesso scopo, sono auspicabili interventi volti a promuovere investimenti in ricerca varietale, meccanizzazione dei sistemi di raccolta e trasformazione della canapa industriale, e l’individuazione di misure dedicate nei PSR. Appare anche necessario la costituzione di un tavolo di settore al Mipaaf, che faciliterebbe la promozione di accordi di filiera con i produttori dei settori alimentare, tessile, edile e cosmetico, nonché norme e regolamenti specifici concordati con tutti gli attori interessati.