Di Maria Pia Ciccariello
Quanta Connessione si è stabilizzata in questo periodo, quanta ne ha preso il sopravvento
e ha rotto barriere di schermi piatti.I suoi valori sono saliti a picchi inimmaginabili,spruzzi di scintille che brillano come fuochi d’artificio dorati,sono fili ramati di una elettricità nuova.
Queste nuove scosse che sono nate in noi, nei nostri occhi che seguono percorsi diversi in ogni secondo allo scorrere di dati e infiniti dati non seguono leggi fisiche, morali o etiche,
provengono dal nostro cervello connesso all’organo del cuore. Queste parlano e raccontano la nostra condizione. Ci osservano ogni giorno: crogiolarci su una sedia con tante coperte e cuscini, lamentarci, parlare senza un saper cosa dire ,pensare, immaginare, guardare fuori e incantarci, bloccare lo sguardo… insomma vivono la nostra giornata solita.
Vorremo portare la nostra mente fuori dalla solita scrivania o tavolo o piano da cucina costretta a guardare sempre le solite immagini, pixel dopo pixel, sempre gli stessi colori, sfumature di alberi, nuvole, montagne, mare, qualche casa e tanti suoni. Immaginiamo di goderci un pomeriggio in una caffetteria, sentire il rumore di piattini che avanzano uno sull’altro, l’odore del caffè, lo scricchiolio delle sedie di legno e le pagine di quotidiani che scorrono e davanti a noi esiste sempre il nostro mondo racchiuso in un piccolo schermo colmo di immagini.
Questa volta però è diverso, siamo appagati, tranquilli, rilassati e siamo ben vestiti. Mentre ci aggiustiamo le calze, battiamo per sbaglio vicino al braccio del tavolo; non siamo più abituati a spazi stretti pensiamo; solo ora ci rendiamo conto che siamo nel nostro mondo, vero e proprio, com’è nato, non più davanti a lui ma finalmente siamo connessi con tutto quello che può offrirci giorno dopo giorno.