Di Simona La Porta
4 Maggio: convivere col virus
La giornata è iniziata piuttosto bene, dalle 8 del mattino, il sole che oltrepassava le tapparelle lasciava bene sperare.
Affacciandomi alla finestra, come abitudinariamente faccio da due mesi per trovare conforto perlomeno nelle belle giornate, ho tirato un sospiro di sollievo e ho potuto respirare un’aria diversa in un’aria che da qualche mese non era più la stessa.
Con un pizzico di adrenalina in più, ho trascorso la prima metà della giornata, con la voglia e la curiosità di poter rivedere quell’ambiente che da 2 mesi potevo osservare soltanto dal balcone di casa mia.
Ho indossato finalmente un jeans e mi sono data una sistematina proprio come facevo fino a 2 mesi fa, questa volta però con un indumento in più: la mascherina.
“Che strano!”, ho esclamato guardandomi allo specchio 3 secondi prima di aprire la porta.
Scendendo le scale, nella mia testa frullava un unico pensiero, che un po’ mi incuteva timore: “Chissà che effetto mi farà rivedere il mio paese vuoto con i bar e i pochi negozietti chiusi, ma soprattutto rivedere le altre persone”.
In effetti, non era poi così diverso da come immaginavo!
Le strade erano vuote, non si udiva nessuna voce, nessun rumore di macchine o motorino, mi sembrava di camminare in un deserto, ma per fortuna la bella giornata e l’aria di primavera colmavano un po’ quel vuoto!
Un brivido attraversa il mio corpo non appena incontrando due persone che non conosco, improvvisamente si spostano e cercano di evitarmi!
Sono consapevole dei motivi di queste azioni, ma non si può non provare tristezza e angoscia!
Terminata la passeggiata, sono ritornata a casa, con la mente confusa e offuscata, e con il triplo dei pensieri!
Purtroppo questa terribile lotta contro il nemico ancora sconosciuto non è giunta al termine, ma si sa che dopo la tempesta le nuvole spariranno, e poco a poco ritorneranno le stelle!
Per cui dobbiamo armarci di forza e coraggio e non dobbiamo mai smettere di sperare, perché #andràtuttobene!