Il vino rappresenta il 40% del totale dei prodotti agroalimentari e bevande italiani esportati in Usa. Italia leader per bianchi e rossi, buoni risultati dai vini spumanti, frizzanti e rosati dove l’Italia è il secondo fornitore, dietro stavolta ai francesi che dominano soprattutto tra i rosati.
Il vino italiano negli Usa
Gli Stati Uniti si confermano un mercato importante per il vino italiano che batte quello francese sia con i bianchi sia con i rossi.
Le esportazioni verso l’America sono aumentate del 6,8 per cento, il dato più alto degli ultimi cinque anni, con un incremento globale dell’1,2 per cento.
I dati, comunicati dall’Italian Trade Agency, fanno parte del rapporto sull’import-export redatto dal Dipartimento americano del commercio e che verranno presentati a New York il 14 marzo nella sede dell’Ice. Il Made in Italy ha rafforzato la sua quota sul mercato americano, salita al 32 per rispetto (nel 2017 era il 31,4), con una crescita anche dei prezzi del 5,4 per cento: il vino italiano ha una valutazione media di 5,9 dollari al litro (5,26 euro) contro i 5,6 dollari dell’anno precedente.
I produttori italiani hanno esportato negli Stati Uniti vino per un valore di 1,984 miliardi di dollari (piu’ 6,8 per cento rispetto al 2017), con 3,4 milioni di ettolitri. Il vino rappresenta il quaranta per cento del totale dei prodotti agroalimentari e bevande italiani esportati in Usa.
I bianchi italiani occupano il quaranta per cento del mercato, seguiti da quelli francesi con il 19,6 per cento. Italia primo fornitore di rossi con il 32,5 di mercato, seguito dalla Francia con il 30,7. Buoni risultati anche dai vini spumanti, frizzanti e rosati dove l’Italia è il secondo fornitore, dietro stavolta ai francesi che dominano soprattutto tra i rosati. Se anche i vini liquorosi sono in saldo positivo (piu’ 11,6 per cento), così come quelli aromatizzati (più 25,4), l’unico dato negativo riguarda i vini biologici: nel 2018 le esportazioni hanno chiuso in segno negativo, con meno 4 per cento.