L’Angelo del Crimine il film di Luis Ortega tratto dalla storia vera di Carlos Robledo Puch, il serial killer più famoso d’Argentina che, tra il 1971 e il 1972, uccise undici persone sparando loro alla schiena o mentre dormivano.
Roberto Manassero su MyMovies: «Carlos era bello, biondo, pulito, nulla nel suo aspetto faceva sospettare l’indifferenza dell’omicida e dello stupratore. È proprio questo contrasto fra l’anima e il corpo a generare il cortocircuito visivo su cui il film di Luis Ortega – largamente ispirato ma non fedelissimo alla storia di Puch – costruisce il suo racconto.
Prodotto fra gli altri dai fratelli Almodóvar, El Ángel ha nei colori accesi, nel tono surreale e quasi grottesco, la paradossale leggerezza dei film del regista spagnolo, naturalmente in contrasto con la tragicità dei fatti raccontati. La cura delle immagini e la spettacolarizzazione della vicenda (tra dialoghi ammiccanti, sguardi lascivi, aperture liriche…) sono il riverbero e il riflesso della strafottenza di Carlos, l’effetto del suo fascino di bugiardo, manipolatore e assassino, mentre l’uso di canzoni pop in colonna sonora, con le versioni argentine di Non ho l’età e The House of the Rising Sun (rifatta dal padre del regista, il cantante Palito Ortega), oltre a rimandare all’immancabile Scorsese e alla sua estetica impazzita, sottolineano più alla maniera del Tony Manero di Larraín l’immaturità, non solo di Carlos e dei suoi complici, ma di un intero popolo»