Il processo di ristrutturazione appena lanciato da Deutsche Bank durerà tre anni e mezzo: oltre all’uscita di fatto dalla divisione Global equities, ai 18 mila licenziamenti su un totale di 91.400, una parte della forza lavoro verrà trasferita nella bad bank che raccoglierà le attività in sofferenza (74 miliardi di euro di attivi, non tutti deteriorati). L’assegnazione dei dividendi sarà bloccata per almeno due anni. Abbandonate le attività di compravendita azionaria, il nuovo fulcro industriale di Deutsche Bank sarà il corporate banking, cioè l’attività finalizzata a servire le grandi aziende [Borzi, Fatto].
«Negli uffici di Londra, lunedì mattina, una parte dei dipendenti di Deutsche Bank è stata accolta dalla seguente comunicazione: avete tempo fino alle 11 per sgombrare le vostre scrivanie, dopo di che il vostro badge sarà disattivato e dovrete lasciare l’edificio. Qualche ora prima erano stati i dipendenti del gruppo tedesco in Asia a impacchettare le proprie cose» [Paolucci, Sta].
Nel giugno 1999, Deutsche Bank acquistò Bankers Trust con il motto “Let’s go global”, puntando ad essere la più grande banca del mondo e a mangiarsi JP Morgan [Bufacchi, Sole].
A fine 2018 il giornalista tedesco Holger Zschäpitz del quotidiano Die Welt sovrappose l’andamento delle azioni della Deutsche Bank con l’andamento delle azioni della banca d’affari americana Lehman Brothers prima del suo fallimento. I due grafici erano praticamente identici [Brambilla e Marchesano, Foglio].
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