Un gastroprotettore?
Bisogna sempre prenderlo se si fa una cura di antibiotico.
Ci ho pensato stamattina, riflettendo su tutt’altro problema.
Cioè questo: Anni fa sentivo un servizio giornalistico sugli imprenditori del nordest e il voto. “Gli imprenditori – diceva la giornalista – possono cambiare anche radicalmente orientamento politico, in base alla convenienza per le loro imprese”.
La giornalista mostrava questo come un risultato della sua inchiesta. Interviste, tempo, statistiche, flussi elettorali…
Persone di spessore, che ricoprono incarichi, gente intelligente e innovativa, che stimo, a volte inciampa in cose simili.
Quando si parla di sovranismo, leadership carismatica, rapporto fra competenze e potere politico.
Mi spiace fare il Grinch
Ma questi sono problemi e dibattiti in cui non siamo nè i primi nè i secondi. Sono cose discusse da millenni. Arriviamo buoni ultimi!
Il problema dello statuto di cittadino dell’imprenditore, che ha (legittimamente) a cuore il guadagno prima del bene della città se lo pose Platone; come pure quello delle competenze del politico. Il cosiddetto ‘Vecchio Oligarca’, un autore anonimo del V sec. a.C. riflette su moltissimi problemi di oggi.
Molti sembra li scoprano oggi.
Com’è possibile?
Azzardo.
Una formazione troppo tecnica e poco umanistica.
Possiamo sbeffeggiare quanto vogliamo il liceo classico, ma esso ci dà se non altro l’idea che pochi decenni dopo l’invenzione della democrazia già essa aveva tutti i problemi che oggi conosciamo.
Per ogni ora che dedichiamo a studi molto tecnici dovremmo dedicare dieci minuti a Tucidide o a Sallustio.
Come gastroprotettore.
Per impedire che la conoscenza tecnico scientifica produca il guasto intestinale di farci pensare di avere LA chiave che apre tutte le porte.
E farci perdere tempo a scoprire una cosa già scoperta, a sentirci esploratori di terreni invero molto battuti, come Andy di turchese vestita ignara della storia del ceruleo che Miranda con impareggiabile ironia le va a snocciolare…