Le “donne di medicina” della preistoria, quelle che, mentre gli uomini andavano a caccia, raccoglievano frutti ed erbe e ne studiavano le proprietà mediche facendoli assaggiare a qualche animale. Tra i rimedi noti già migliaia di anni fa:
- la consolida maggiore per cicatrizzare le ferite,
- il luppolo contro l’artrosi,
- l’aglio per eliminare i vermi (frequentissimi, i bambini giocavano con la terra e se la mettevano in bocca),
- il papavero come sonnifero,
- certe muffe come antibiotici (mangiare pane di segale ammuffito faceva bene alla pelle),
- la corteccia di salice (analgesica, antinfiammatoria, antipiretica).
La storia del rospo baciato dalla principessa e delle renne di Babbo Natale ha un fondamento medico: l’essudato di pelle di rospo, se masticato, ha effetti allucinogeni. L’urina di renna presenta quantità non velenose del fungo amanita, ottimo per drogarsi [Cionci, Sta].
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