Prosegue il ciclo di conferenze “Olio & Salute” in programma a Vetralla (VT) all’interno della manifestazione Si… V’Olio, organizzata da Comune e Pro-Loco di Vetralla. Domenica 8 dicembre è in programma l’incontro con il Dott. Massimo Marchi (Medico Psichiatra) presso l’Antica Locanda della Via Francigena, titolo dell’evento: “Effetti dell’olio evo nella prevenzione delle malattie neurodegenerative“. In attesa dell’incontro proponiamo una serie di domande sul tema tratte dal sito “OLIO & SALUTE” della d.ssa Cinzia Chirion, cui collabora anche il dott. Marchi.
E’ vero che l’olio di oliva aiuta a prevenire la depressione?
Esiste una correlazione tra olio extravergine di oliva e benessere mentale. E’ stato evidenziato, infatti, che una dieta ricca di grassi contenenti gli omega 3 (acidi grassi polinsaturi) è un toccasana per la salute mentale mentre un consumo eccessivo di grassi saturi e trans comporta un maggior rischio di sviluppare disturbi mentali come ansia e depressione. Di recente è emerso che nei soggetti che assumevano grassi trans e saturi l’incidenza della depressione aumentava del 48%.
Così come è stata confermata l’importanza, per il benessere della nostra mente, di assumere acidi grassi della serie omega 3, sali minerali come zinco, magnesio e selenio, vitamine del gruppo B, la vitamina D, aminoacidi essenziali: tutti elementi che troviamo nella dieta mediterranea. Gli omega 3, in particolare, si trovano nell’olio extravergine di oliva, nei pesci, nelle noci e nelle mandorle. Pertanto seguire la dieta mediterranea ed assumere regolarmente olio extravergine di oliva contribuisce a stabilizzare l’umore.
Ho sentito dire che l’olio extravergine di oliva allunga la vita. Lei è d’accordo?
L’invecchiamento è un processo progressivo ed irreversibile che dipende da molti fattori alcuni dei quali modificabili con il nostro intervento come la dieta e l’esercizio fisico. La teoria più accreditata sull’invecchiamento individua nei radicali liberi dell’ossigeno buona parte della responsabilità nel danno provocato alle cellule dell’organismo, in particolare verso i lipidi, le proteine e il DNA.
Ormai è dato certo che una dieta ricca di olio extravergine di oliva, verdura, frutta, vegetali, legumi ha effetti sulla longevità: uno studio, condotto su soggetti che seguivano la dieta mediterranea, ha, infatti, dimostrato che l’incidenza per mortalità totale era notevolmente ridotta.
Parimenti i grassi saturi, come quelli presenti nei grassi di origine animale, e i grassi trans, come quelli presenti nelle margarine e nei vari prodotti industriali, aumentano il rischio di morte prematura. Così come l’assunzione di alimenti ricchi di grassi insaturi, come l’olio extravergine di oliva, frutta secca e pesce riduce la mortalità per tutte le cause.
Quindi, per rispondere alla sua domanda, assumere olio extravergine di oliva, sia a crudo che in cottura, aiuta sicuramente a vivere più a lungo perché contiene acidi grassi monoinsaturi (acido oleico) essenziali per le nostre membrane cellulari e polifenoli ad attività antiossidante nei confronti dei radicali liberi dell’ossigeno
Volevo sapere se esistono degli intervalli stabiliti per la quantità di oleocantale nell’olio extravergine d’oliva.
L’oleocantale è un polifenolo che è responsabile del sapore pungente che noi avvertiamo in gola quando ingeriamo olio extravergine di oliva. Ha proprietà antinfiammatorie ed antidolorifiche. La sua scoperta avvenne, per caso, ad opera di uno scienziato americano, Beauchamp, invitato ad un meeting di gastronomia molecolare in Sicilia (scoperta pubblicata su Nature nel 2005). Qui, assaggiando i piatti conditi con olio extravergine di oliva appena franto, sentì nel sapore pizzichino e bruciante la stessa sensazione provata nell’assaggiare l’ibuprofene, un antinfiammatorio non steroideo. Più recentemente i ricercatori statunitensi hanno spiegato l’azione protettiva dell’oleocantale nell’insorgenza del morbo di Alzheimer in quanto l’oleocantale sarebbe in grado di inibire l’accumulo di beta amiloide nel cervello tipico di questa malattia neurodegenerativa. La concentrazione dell’oleocantale in un olio dipende dalla maturità delle olive, dal sistema di frangitura e, per quanto riguarda la costanza nel tempo, dal modo di conservazione. Per quanto riguarda la presenza di questo polifenolo nell’olio vi sono ampi intervalli di riferimento perché la sua concentrazione dipende dai fattori sopraddetti. Comunque, assumendo circa 50 ml di olio al giorno (4 cucchiai abbondanti) introduciamo circa 10 mg di oleocantale che corrisponderebbero al 10% della dose di ibuprofene raccomandato come antidolorifico.
Vado in bicicletta 4 volte la settimana e partecipo a qualche gara locale. Che tipo di alimentazione mi consigliate? Faccio bene a condire con l’olio di oliva, che mi piace molto? Se è indicato, quanto ne devo consumare?
Per quanto riguarda la sua dieta, praticando un’attività di resistenza, dovrebbe prevedere 65% carboidrati, 25% di grassi e 10% proteine. Senta comunque un dietista.
Per quanto riguarda invece l’olio deve preferire l’extravergine di oliva ad altri oli perché è ricco di sostanze antiossidanti (polifenoli) importanti per combattere l’azione dei radicali liberi dell’ossigeno che si formano in grande quantità durante lo sforzo fisico. La quantità che le consiglio e di 4-5 cucchiai al giorno corrispondente a circa 45-50 gr. Se vuole assumerne di più, come mi sembra che lei stia facendo, non vi sono controindicazioni ma non deve eccedere per via delle calorie. Consideri, infatti, che 1 gr di olio fornisce 9 Kcal.
Vorrei sapere se le diverse varietà di olivo (leccino, moraiolo, ecc…) portano ad avere diverse proprietà dell’olio di oliva. Sulle proprietà dell’olio, inoltre, può influire la diversa localizzazione geografica degli oliveti?
Il punto di forza dell’extravergine sta tutto nella presenza dei componenti minori che sono prodotti secondari del metabolismo della pianta i quali svolgono prima una protezione dall’azione di agenti esogeni sulla pianta stessa e poi molteplici azioni biologiche quando vengono introdotti nell’organismo (con la dieta).
Sono molte le variabili che influenzano le caratteristiche chimiche e sensoriali dell’olio. Vi sono componenti genetiche ossia varietà di olivi che hanno un più alto contenuto di polifenoli rispetto ad altre per esempio la Coratina pugliese o la Bianchera friulana. Vi sono poi altri elementi che caratterizzano le proprietà di un olio: le condizioni pedo-climatiche (precipitazioni, irrigazione), i metodi di raccolta (non violenta), il periodo di raccolta (anticipata), il tipo di frangitura (delicata) la gramolazione (tempi brevi), la filtrazione (per alcuni è preferibile) nonché la conservazione (riparato da luce e ossigeno).
E’ bene sapere che la certificazione dell’origine di un olio (siciliano, ligure, toscano, pugliese, Dop, Igp, italiano, comunitario, non comunitario, ecc…) non è una sufficiente garanzia della qualità o dell’eccellenza del prodotto.
La qualità e l’eccellenza vanno valutate singolarmente: sono pertanto da preferire gli oli di operatori/produttori che seguono scrupolosamente tutta la filiera della lavorazione: in questo modo ci sono molte più possibilità di portare in tavola un prodotto di alta qualità e valenza salutistica.
Ho sentito parlare di oleocantale. Mi spiegate cosa è?
L’oleocantale (oleo=olio; canth=pungente;al=aldeide) è un polifenolo presente nell’olio extravergine di oliva. E’ responsabile della sensazione di pungente, piccante che si avverte nel retrofaringe quando si assumono certi oli. La quantità presente in un olio dipende soprattutto dal periodo di raccolta (è presente in maggiore quantità negli oli ottenuti da raccolte anticipate).
Questa molecola possiede proprietà antinfiammatorie simili all’ibuprofene (farmaco indicato per le patologie infiammatorie) con un meccanismo di inibizione delle ciclo-ossigenasi 1 e 2, enzimi coinvolti nella produzione di mediatori dell’infiammazione (prostaglandine).
Di recente è stata dimostrata la capacità dell’oleocantale di prevenire il danno neurologico nella Malattia di Alzheimer. L’oleocantale, infatti, ha la capacità di modificare le proteine neurotossiche (tau) che danneggiano le strutture nervose del cervello e che portano al deterioramento intellettivo, della personalità e della vita di relazione presenti in questa patologia.
Un olio “pizzichino“ è quindi da preferire per le sue azioni biologiche importanti nel controllo dei processi infiammatori e nella prevenzione del danno neuronale.
Ho 55 anni e sono diabetico (diabete di tipo 2) ed in leggero sovrappeso posso usare tranquillamente l’olio di oliva?
Il diabete mellito è una malattia metabolica cronica che se non ben controllata può portare a complicanze cliniche (malattie cardiovascolari, cecità, neuropatie, malattie renali). Il diabete di tipo 2 è determinato da un’insulino resistenza dei vari tessuti. Il cardine della terapia ` rappresentato dalla dieta associata ad una modesta attività fisica (20-30 minuti al giorno di cammino). Lo scopo della dieta è quello di migliorare le concentrazioni di glucosio nel sangue. È stato dimostrato che la dieta mediterranea, ricca di grassi monoinsaturi, di carboidrati complessi, frutta e verdura, rappresenta lo stile alimentare più indicato per il paziente diabetico in particolare l’olio extravergine di oliva (purchè, naturalmente, sia extravergine di oliva!) riduce l’insulino resistenza migliorando i livelli di glicemia. Il metodo più efficace per ridurre il sovrappeso può essere quello di diminuire l’introito calorico quotidiano (300-400 Kcal in relazione ai Kg da perdere) ed aumentare moderatamente l’attività fisica.
Ho un Labrador di due anni, posso dargli con il suo cibo (croccantini) anche qualche cucchiaio di olio di oliva? Gli fa bene?
Un’integrazione con olio d’oliva (es un cucchiaio al giorno in un cane di taglia media) è consigliabile soprattutto se ai nostri amici a 4 zampe viene somministrata una dieta casalinga o commerciale di bassa qualità, che possono essere carenti di determinate sostanze, presenti invece nell’olio, quali vitamine liposolubili e acidi grassi insaturi. Tra le prime particolarmente rappresentata (tocoferoli), importante agente antiossidante utile per l’integrità della membrana cellulare e la rimozione dei radicali liberi, quindi importante per rallentare i processi d’invecchiamento.
Gli acidi grassi insaturi e rivestono un ruolo sull’integrità della cute e sulla lucentezza del mantello del cane. Tra gli acidi grassi insaturi ricordiamo soprattutto quelli cosiddetti “essenziali” tra cui il linoleico, che il cane non può sintetizzare autonomamente e di cui è indispensabile l’apporto esogeno.
In ultima analisi nell’alimentazione del cane l’olio ha un valore nutritivo da non sottovalutare.
Qualche giorno fa ho letto che esisterebbe un composto dell’olio di oliva “l’oleuropeina” (non sono sicuro di averlo scritto correttamente). Potreste dirmi che cos’è e quali sono le sue proprietà benefiche?
L’oleuropeina è una sostanza di natura fenolica presente nell’oliva e nelle sue foglie e le protegge dall’attacco di vari patogeni ed eventi atmosferici.
Da studi scientifici è emerso che ha diverse proprietà biologiche: svolge un’azione antiossidante con riduzione dell’innesco dei fenomeni che portano allo sviluppo di malattie come l’infarto, i tumori e l’Alzheimer; ha un’azione antibatterica, dimostrata in vitro, con riduzione della moltiplicazione dei microrganismi infine, secondo gli studi più recenti, previene l’osteoporosi perché stimola la produzione di osteoblasti cellule deputate alla formazione di tessuto osseo.
Si possono fare delle maschere rinforzanti ai capelli a base di olio di oliva? Ci sono controindicazioni?
L’extravergine di oliva ha un’azione idratante, emolliente e rinforzante su capelli e unghie. Il suo uso in cosmetica era già conosciuto fin dall’epoca degli antichi Egizi che usavano l’olio di oliva non solo sui capelli per proteggerli ed accentuarne la lucentezza ma anche sulla pelle come crema emolliente ed antirughe. Non ci sono controindicazioni.
Provi a realizzare in casa questa ricetta:
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
1 tuorlo d’uovo
1 cucchiaio di miele
Mescolare i componenti, quindi riscaldare il composto per qualche secondo ed applicare sui capelli sporchi appena inumiditi per 15’-20’. Sciacquare.
Ho il colesterolo alto, posso mangiare una fetta di pane con l’olio?
Per ipercolesterolemia si intende un aumento del colesterolo plasmatico che, essendo una molecola liposolubile, viene trasportata nel sangue da proteine chiamate apolipoproteine (APO). Le lipoproteine, in relazione alla loro densità rilevata all’ultracentrifuga progressivamente decrescente, vengono classificate in VLDL-IDL-LDL-HDL.
La maggior parte del colesterolo presente nel sangue, e trasportato dal fegato ai tessuti dove viene utilizzato, è legato alle LDL. Quando sono presenti in concentrazione eccessiva, per un aumentato introito con la dieta o per difetto nella metabolizzazione, penetrano nell’intima dei vasi arteriosi, si ossidano ed innescano una serie di processi che portano alla formazione della placca aterosclerotica responsabile delle patologie cardiovascolari come infarto del miocardio, ictus cerebrale ecc …. Contrariamente le HDL trasportano il colesterolo dai tessuti al fegato dove viene eliminato in parte come sali biliari e come colesterolo libero nell’intestino. Pertanto i valori di HDL devono essere elevati perché rappresentano il colesterolo buono quello che svolge l’azione di spazzino delle arterie e quindi un’azione preventiva nei confronti delle malattie cardiovascolari.
Numerosi studi epidemiologici e prospettici hanno messo in risalto la correlazione tra alti livelli di colesterolemia ed incidenza di eventi e mortalità per malattia cardiovascolare. E’ importante ridurre i valori di colesterolo totale, in particolare quello LDL.
Il primo approccio è dietetico e consiste nella riduzione dell’assunzione di acidi grassi saturi e di colesterolo, viceversa aumentando l’introito di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi omega-3.
L’olio extravergine di oliva rappresenta il grasso ideale perché non contiene colesterolo, è ricco di acidi grassi monoinsaturi (in particolare l’acido oleico), contiene una quota si acidi grassi polinsaturi e di polifenoli che sono sostanze antiossidanti in grado di proteggere le LDL dall’ossidazione, quindi dal processo aterotrombotico.
Ritornando alla domanda del nostro lettore che ha qualche problemino con il colesterolo, consiglio sicuramente l’assunzione di una fetta di pane con un filo di olio (1 cucchiaio di olio buono e pizzichino) come spuntino, anzi è da preferire alla brioche che contiene invece grassi animali saturi, quelli che fanno aumentare il colesterolo.
Quant’è la quantità di olio di oliva che si può prendere al giorno? La quota giornaliera raccomandata dagli specialisti della nutrizione è pari a 2-3 cucchiai da minestra al giorno (1 cucchiaio da minestra è 10 gr).
L’olio di oliva fa più ingrassare di quello di semi o è il contrario?(G. Graziani, Forlì)
La quantità di calorie apportate da tutti gli olio è pari a 9 Kcal/gr, non esiste un olio più o meno grasso di un altro, viceversa sussistono notevoli diversità nella palatabilità. Un’ olio extravergine di oliva è sicuramente più saporito di un olio di semi pertanto se ne consuma anche meno con conseguente riduzione dell’apporto calorico.
Io friggo con l’olio di semi. Faccio bene o dovrei usare anche per friggere l’olio extravergine di oliva come dice mia figlia?
Tutti gli oli sottoposti ad un riscaldamento elevato e prolungato si alterano. Ogni olio presenta un punto di fumo oltre il quale l’olio sviluppa delle sostanza tossiche (acroelina tossica per il fegato), l’olio extravergine di oliva si è rivelato l’ideale per la frittura perché presenta un punto di fumo elevato resistendo meglio ai processi termici.
Posso utilizzare l’olio di oliva per curare le malattie articolari?
L’uso dell’olio di oliva a fini terapeutici e cosmetici è noto fin dall’antichità. Originario del Medio Oriente l’ulivo si diffuse in tutto il Mediterraneo per opera dei mercanti greci, ma furono gli Etruschi a iniziarne diffusamente la coltura sia in aree collinari (Val di Chiana) che costiere. Detto, in lingua etrusca, “ELEIVA”, parola che evoca immediatamente proprietà magiche, si affermò come condimento essenziale in cucina e come medicinale per svariati impieghi. Gli atleti lo usavano per scaldare i muscoli prima delle gare e per alleviare i dolori muscolari.
Studi della composizione chimica dell’olio di oliva extravergine, spremuto a freddo, hanno evidenziato la presenza di Tocoferoli, Fitosteroli e Squalene, che svolgono funzione emolliente e protettiva. Più recenti studi biochimici (Monell Chemical Senses Center di Philadelphia, pubblicato dalla rivista Nature) hanno scoperto nell’olio di oliva una molecola (chiamata Oleocantale) con proprietà direttamente antinfiammatorie, simili a quelli dei FANS (antinfiammatori non steroidei), in particolare all’Ibuprofene. Tale molecola agisce inibendo le ciclossigenasi (COX1 e COX2), enzimi chiave del processo infiammatorio.
È stato osservato che in 50 gr. di olio di oliva è presente una quantità di Oleocantale con attività simile ad un decimo di quella dell’Ibuprofene a dosaggi medi (800 mg. circa di Ibuprofene). Altre osservazioni, in Reumatologia, indicano che consumatori abituali di Olio di oliva presentano valori laboratoristici flogistici più bassi rispetto a chi non usa l’olio di oliva.
Prossimi studi sarebbero in corso per valutare gli effetti dell’olio di oliva sul tessuto più implicato nei processi artrosici, la cartilagine.
E’ vero che l’olio d’ oliva si digerisce meglio degli altri oli?
La digeribilità dell’olio extravergine di oliva è superiore rispetto a tutti gli altri oli (semi, arachidi, girasole, ecc…) perché stimola la contrazione della colecisti e quindi la produzione disbile componente importante per la digestione dei lipidi. Inoltre il suo aroma e profumo intensi inducono una maggiore produzione di succo gastrico fondamentale per i processi digestivi.