…se ci riuscite, mi viene, purtroppo, da aggiungere!
Parlando ogni settimana con decine di manager interessati a partecipare a YOURgroup, ascolto tantissimi racconti di situazioni professionali veramente difficili, all’origine, a volte, di problemi psicologici o addirittura fisici a chi le deve affrontare.
Se il nostro lavoro dovrebbe essere un luogo di crescita, collaborazione e autorealizzazione, talvolta diventa un prigione, una gabbia, fisica e mentale, da cui non si riesce a uscire, quasi sempre per impossibilità di trovare una nuova occupazione.
Un inferno sulla terra, come può testimoniare chi lo ha provato o lo sta provando.
Ma come riconosciamo un ambiente “tossico”?
- Leadership Negativa – Capo autoritario o inaccessibile? La leadership influisce fortemente sulla cultura aziendale.
- Totale mancanza di equilibrio Vita-Lavoro – Orari eccessivi o aspettative irrealistiche possono portare a burnout e insoddisfazione.
- Mancanza di trasparenza – Quando le informazioni non sono trasparenti o sono inesistenti, si può creare confusione e sfiducia.
- Ambiente competitivo in modo distruttivo – La competizione può essere stimolante, ma quando diventa spietata, l’ambiente di lavoro ne soffre moltissimo.
- Mancanza di supporto e riconoscimento – Sentirsi non apprezzati o supportati può ridurre morale e produttività.
- Assenza di crescita professionale – La mancanza di opportunità per l’avanzamento o lo sviluppo personale può essere demotivante.
- Mobbing o discriminazione – Questi sono tra i segnali più gravi e necessitano di un intervento immediato.
Ricordate, se vi trovate in un ambiente di lavoro che presenta queste caratteristiche, valutate le vostre opzioni. La salute mentale e il benessere dovrebbero essere sempre una priorità.
Ne state vivendo o ne avete sperimentati altri? Che ne pensate?
Parliamone. Diffondiamo consapevolezza sulle pratiche di buon management, una goccia nel mare, ma se ci pensiamo il mare è fatto di tante gocce!