Gilet gialli, terzo morto per le proteste
Appena tornato a Parigi dal G20 di Buenos Aires, Macron è voluto andare a vedere i danni causati nella zona dell’Arco di Trionfo dalla violenta manifestazione di sabato scorso dei gilet gialli. Poi il presidente francese ha indetto una riunione d’emergenza all’Eliseo in cui si è deciso di trattare solo con le colombe, mentre i violenti saranno perseguiti. Il bilancio dell’ultima giornata di guerriglia urbana è di 412 fermati con 378 persone ancora sotto custodia. Un manifestante è in condizioni molto gravi e tra gli oltre 130 feriti ci sono anche 23 poliziotti. Ad aggravare il quadro si è aggiunto nella notte tra sabato e domenica il terzo morto legato alle proteste contro l’eco-tassa sul carburante e il carovita: ad Arles, nel Bouches-du-Rhone, un automobilista è rimasto vittima di un incidente causato da un blocco stradale dei gilet gialli su una strada provinciale.
Manovra, niente emendamenti su reddito e pensioni
Mentre a margine del G20 Conte e Tria sono riusciti a stemperare la tensione con Bruxelles, M5s e Lega trattano ancora sulla riduzione del deficit al 2%. Di Maio e Salvini, in una nota congiunta, parlano di «dialogo franco con l’Europa, senza rinunce» e indicano il premier come garante sulle scelte che hanno «una portata dirompente» e servono a «evitare la terza recessione» (nella scelta di Conte per negoziare con la Ue, secondo tutti i commentatori, è insito un sentimento di sfiducia nei confronti del ministro Tria). Intanto, nella notte, sono stati votati in commissione alla Camera i 54 emendamenti alla manovra presentati dal governo e dai relatori. Mancano però dal testo i nodi cruciali, cioè il reddito di cittadinanza e il taglio delle pensioni d’oro, problemi che Palazzo Chigi assicura saranno affrontati a Palazzo Madama. Ci sono invece il raddoppio dal 20 al 40% del taglio dell’Imu sui capannoni, più fondi per ridurre le liste d’attesa nella sanità. Si stabiliscono anche quattromila assunzioni nei centri per l’impiego.
Conte incontra oggi Salvini e Di Maio a cui ha chiesto un mandato pieno a trattare con Bruxelles, «lasciando poco margine al ministro dell’Economia Giovanni Tria, che dal G20 ieri è partito direttamente per l’Eurogruppo di Bruxelles rispondendo, solo a chi gli chiedeva se si stia trattando su una riduzione del deficit al 2 o all’ 1,9 per cento: « Sì, le cifre sono queste, ma molto possiamo fare in base alle misure che adotteremo e come le adotteremo» [Ciriaco, Rep].
La vittoria di Trump al G20
Il G20 di Buenos Aires si è chiuso con un comunicato finale che elenca molto genericamente trentuno punti. Secondo Trump, il vertice ha segnato una sua vittoria, si è risolto cioè in una dimostrazione di forza degli Stati Uniti.
«Alla fine le diplomazie degli altri 19 Paesi hanno di fatto ceduto su tutta la linea. Nel paragrafo sul commercio non c’è alcun riferimento al “protezionismo”. Via anche qualsiasi cenno al Global compact sui migranti, il piano messo a punto dall’Onu: solo qualche righetta sulla “preoccupazione suscitata dagli spostamenti in massa dei profughi”. E sul clima 19 Paesi “confermano il sostegno” all’accordo di Parigi, mentre gli Stati Uniti, come era già accaduto nel G7 di Taormina del 2016, “confermano la decisione di ritirarsi” dal protocollo. Gli americani hanno svuotato di significato il vertice» [Sarcina, CdS].
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