L’occasione per trattare di Intelligenza Artificiale, ci viene offerta dalla bomba mediatica delle dimissioni da Google di Geoffrey Hinton.
Il “padrino” dell’AI, sostiene che la creatura digitale che ha contribuito a realizzare, sta divenendo troppo pericolosa per l’uomo.
Nata come facilitatore di quotidianità, l’intelligenza Artificiale non può e non deve sostituirsi indiscriminatamente ad ogni attività umana.
Solo con la divulgazione capillare della materia digitale – incluso il fondamentale approccio etico – l’uomo contemporaneo può, consapevolmente, avvalersi delle sue straordinarie capacità, senza però delegare ad una macchina computazionale tutto il suo futuro.
La plurimillenaria storia dell’umanità ci insegna che il progresso non può essere fermato, ma plasmato per ottenere, diffusamente, una migliore qualità della vita.