Questa settimana vorrei parlarvi di uno dei libri più belli che ho letto l’anno scorso: 𝐈 𝐟𝐮𝐫𝐢𝐨𝐬𝐢 𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐯𝐞𝐧𝐭𝐢 di Alec Ross, esperto e consulente americano per tecnologia ed innovazione, è stato anche consigliere dell’ex Segretario di Stato USA Hillary Clinton, autore di libri, imprenditore hi-tech, che ha scelto l’Italia, e Bologna in particolare, come sua seconda casa.
Questo libro affronta la questione del 《potere e delle potenzialità delle imprese, del governo e dei cittadini quando operano in reciproco equilibrio e nell’interesse comune》 e di come questo equilibrio nella maggior parte dei paesi occidentali, a partire dagli Stati Uniti ma anche in Italia ed in Europa si sia rotto o quantomeno incrinato.
L’autore descrive le principali caratteristiche del contratto sociale del modello americano, del modello scandinavo, di quello cinese, per arrivare anche al modello italiano.
L’equilibrio rappresentato dal contratto sociale necessità in molti paesi di una profonda revisione per poter affrontare le grandi sfide che gli sviluppi tecnologici come l’𝐈𝐧𝐭𝐞𝐥𝐥𝐢𝐠𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐀𝐫𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 e l’𝐚𝐮𝐭𝐨𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 e la 𝐝𝐢𝐠𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 sempre più forti in ogni settore, i 𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐜𝐥𝐢𝐦𝐚𝐭𝐢𝐜𝐢 che porteranno inevitabilmente ad un aumento dell’𝐢𝐦𝐦𝐢𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 verso paesi più sicuri.
Tutti fenomeni che possono, se non ben gestiti, ulteriormente esacerbare i problemi che ci affliggono e che hanno messo sempre più in crisi il nostro contratto sociale.
Nonostante tutti questi problemi che possono far pensare ad un futuro ancora più cupo e difficile, tanto che 《in questo momento stiamo scivolando adagio verso l’esito più spaventoso,》Alec Ross non perde l’𝐨𝐭𝐭𝐢𝐦𝐢𝐬𝐦𝐨 𝐞 𝐥𝐚 𝐟𝐢𝐝𝐮𝐜𝐢𝐚 𝐧𝐞𝐥 𝐟𝐮𝐭𝐮𝐫𝐨 e nei suoi simili.
Il messaggio del libro è infatti che ce la possiamo ancora fare ad 《invertire la rotta nel prossimo decennio attuando 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐞𝐫𝐢𝐞 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐟𝐨𝐫𝐦𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐫𝐞𝐜𝐜𝐢𝐚𝐭𝐞, riforme che comprenderanno passi cruciali》a partire dalla sostituzione del capitalismo azionario con quello degli stakeholder per passare alla riforma del sistema fiscale internazionale, l’allargamento delle reti di protezione per soddisfare la realtà del lavoro nel Ventunesimo secolo, e spingere subito verso la transizione a un’energia pulita.
In quest’ottica si inserisce perfettamente il fenomeno crescente delle B-Corp e soprattutto delle società benefit, di cui hanno parlato nel loro libro “Un’impresa possibile” Eric Ezechieli e Paolo Di Cesare.
Ognuna di queste idee è collegata alle altre e la realizzazione di una 《rende più probabile e raggiungibile la successiva […] perché il bello di queste soluzioni è che cooperano》e si rafforzano reciprocamente accrescendo il loro impatto che sarà quindi maggiore delle stesse soluzioni slegate le une dalle altre.
Il nostro 𝐚𝐭𝐭𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 è ormai una logora reliquia dell’Ottocento e del Novecento non più al passo con i tempi e deve essere riparato e soprattutto aggiornato 《𝐚𝐟𝐟𝐢𝐧𝐜𝐡é 𝐬𝐢 𝐝𝐢𝐦𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐚𝐥𝐥’𝐚𝐥𝐭𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥 XXI 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐥𝐨.》
Secondo Alec Ross abbiamo di fronte due strade possibili.
Una è più comoda all’inizio, non serve fare nulla, ma porta a disastri e ad altra rabbia. La seconda impone azioni decise da parte di cittadini, imprese e governi, è più faticosa, ma consente poi di 《guardare con speranza al futuro, e relega la rabbia nel passato.》
Nell’edizione italiana Alec Ross riserva un intero capitolo al nostro paese.
Pur non nascondendo le difficoltà e soprattutto senza risparmiare le critiche, l’autore sottolinea tutta una serie di punti di forza del nostro modello economico-sociale, che, sia pur messi sotto stress negli ultimi anni e pur in presenza di forti difficoltà dell’economia italiana nell’attuare la transizione tecnologica del XXI secolo basata sulla conoscenza, sono le basi per una ripartenza.
Aless Ross sottolinea come in Italia ci sia bisogno di un 《modello italiano di crescita e di governance che rifletta i valori e le priorità del cittadino 》 andando a rivedere il contratto sociale 《in modo d proteggere ciò che definisce l’Italia in senso culturale.》 La sfida è riuscire a farlo senza impedire la crescita.