Quando finisce davvero un’amore?
Come si riconosce quando è davvero finito?
Qual è il limite oltre il quale proprio non si riesce più ad andare.
Ognuno ha la sua storia.
Molti dicono che stanno insieme perché non hanno il coraggio di affrontare le difficoltà di una separazione, per convenienza oppure per la paura di restare soli, come se vivere con la persona che non ami o che non ti ama più ci facesse sentire meno soli.
Poi ci sono gli amori recisi, quelli che non volevano finire, che volevano ancora riempirsi gli occhi e il cuore ma per un destino contrario non hanno potuto essere.
Un argomento difficile, sensibile e delicato, perché il minimo comun denominatore è uno per tutti
… il dolore.
Si raggiunge un apice che nessuno conosce finché non ci passa, nessuno può metterci il naso o dire cose se non sa.
Ci si deve passare attraverso, come in mezzo ad un rovo, lasciarsi graffiare senza stare lì a guardare le ferite ma andare avanti.
Il tempo, lo stesso che passando raggrinza il nostro viso, curerà le ferite.
E quello che sembrava non passare mai, quel dolore in mezzo al petto da cuore spezzato, quel rifiuto di provarci ancora lascia il passo a un’emozione, un battito irregolare che, se non sono extrasistole, allora è sicuramente amore, attrazione, innamoramento chiamatelo come volete.
E così siamo alle solite, abbiamo paura dell’amore e poi vogliamo amare da morire.
Negli anni ci si ricopre di strati, come quando l’ostrica viene ferita e ricopre la parte con strati di lacrime che negli anni creerà la perla, ecco siamo fatti così, di strati, belli e preziosi dobbiamo solo trovare chi riconoscerà il nostro valore e quanto ci è costato, e quando accadrà ci salirà un’ unica tristezza, la consapevolezza che l’amore passato è finito, finito davvero e lo racchiuderemo in una piccola parte del cuore, che non dimenticheremo mai, ma che non ci farà più male, pronti per il prossimo capitolo.