lunedì 23 Dicembre 2024
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Il rischio fosfati nei cibi di tutti i giorni, l’allerta dell’Efsa

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L’assunzione totale stimata di fosfati dagli alimenti può superare il livello di sicurezza fissato dall’Efsa dopo una nuova valutazione della loro sicurezza. La nuova dse giornaliera accettabile è di 40 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo.

L’assunzione totale stimata di fosfati dagli alimenti può superare il livello di sicurezza fissato dall’Efsa dopo una nuova valutazione della loro sicurezza. Gli scienziati dell’Esa raccomandano inoltre l’introduzione di livelli massimi consentiti per ridurre il contenuto di fosfati quando vengono utilizzati come additivi negli integratori alimentari, in quanto coloro che li assumono regolarmente possono essere a rischio.

I fosfati sono sostanze nutritive essenziali (una forma di fosforo), che sono naturalmente presenti nel corpo umano e costituiscono una parte essenziale della nostra dieta. Un gruppo di sostanze comunemente denominate “fosfati” sono autorizzate come additivi alimentari nell’Unione europea. Essi vengono aggiunti a un’ampia gamma di alimenti per funzioni “tecnologiche” (ad esempio come emulsionanti, antiossidanti). Alcuni di essi possono essere utilizzati in alimenti per lattanti e bambini.

fosfati nei cibi
(pixabay.com)

La prima assunzione “combinata” sicura per i fosfati

Ursula Gundert-Remy, presidente del gruppo di lavoro sui fosfati, ha dichiarato: “Il panel ha rivalutato la sicurezza dei fosfati e ha rilevato, per la prima volta, una dose giornaliera accettabile [DGA] di 40 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo [mg/kg di peso corporeo] al giorno. “Poiché i fosfati sono anche nutrienti ed essenziali per la nostra dieta, nel nostro approccio abbiamo definito una DGA che tiene conto della probabile assunzione di fosforo da varie fonti, incluse fonti naturali e additivi alimentari.

La DGA corrisponde ad un’assunzione di 2,8 grammi di fosforo al giorno per un adulto medio di 70 kg.

Il dottor Maged Younes, presidente del gruppo di esperti scientifici dell’EFSA sugli additivi e gli aromatizzanti alimentari (FAF), ha dichiarato: “È importante sottolineare che la DGA non si applica a persone con una riduzione da moderata a grave della funzione renale, considerata un gruppo di popolazione vulnerabile. Questa conclusione si basa sull’effetto riconosciuto dell’elevata assunzione di fosfati sul rene”.

Valutazione dell’esposizione alimentare

L’esposizione alimentare è stata calcolata in base alla quantità totale di fosforo proveniente da tutte le fonti alimentari e non limitata ai livelli riportati dai produttori negli additivi alimentari. Gli esperti hanno stimato che gli additivi alimentari contribuiscono indicativamente tra il 6 e il 30% dell’assunzione media totale di fosforo.

Il dottor Younes ha aggiunto: “Abbiamo stimato che l’esposizione alimentare ai fosfati può superare la nuova DGA per neonati, bambini piccoli e bambini con un consumo medio di fosfati nella loro dieta. Questo vale anche per gli adolescenti la cui dieta è ricca di fosfati”.

“I dati che avevamo non hanno suscitato preoccupazioni per la sicurezza nei bambini al di sotto delle 16 settimane di età che consumano alimenti per uso medico contenenti fosfati”.

Gli attuali livelli massimi consentiti di questi additivi negli alimenti variano da 500 a 20.000 milligrammi per chilogrammo (mg/kg) di alimento a seconda del tipo di alimento.

Fosfati negli integratori alimentari

Attualmente i fosfati come additivi negli integratori alimentari possono essere utilizzati quanto basta (vale a dire quanto tecnologicamente necessario). Gli esperti dell’EFSA hanno riscontrato che per coloro che assumono regolarmente tali integratori al di sopra dei 3 anni di età, l’esposizione alimentare stimata può superare la DGA a livelli associati a rischi per la funzione renale.
Il dottor Younes ha detto: “Sulla base della valutazione dell’esposizione, il gruppo di esperti raccomanda l’introduzione di livelli massimi numerici consentiti di fosfati utilizzati come additivi negli integratori alimentari al posto di quanto basta”.


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