Il virus dell’Hiv è scomparso da oltre un anno in un uomo dichiarato a suo tempo sieropositivo. È la seconda volta che succede da quando è comparsa l’epidemia di Hiv/Aids, che dai primi anni ’80 ha causato oltre 35 milioni di morti. Il primo caso di guarigione risale a 12 anni fa (riguardava il cosiddetto «paziente di Berlino»), oggi, come riporta la rivista Nature, il traguardo è stato raggiunto in un uomo curato a Londra, che ha potuto interrompere i trattamenti antiretrovirali senza che il virus si ripresentasse. Il merito va ad alcuni ricercatori dell’Imperial College londinese, in collaborazione con colleghi delle Università di Cambridge e Oxford. In entrambi i casi, i pazienti (malati anche di tumore) sono stati trattati con trapianto di cellule staminali da donatori portatori di una mutazione genetica che blocca l’espressione di un recettore dell’Hiv (la proteina Cccr5). Nel paziente di Londra – che ha chiesto di restare anonimo – il virus è in remissione da 18 mesi, dopo la sospensione delle terapie anti-Hiv. Gli autori sottolineano però che non si può ancora parlare di guarigione e che il monitoraggio del soggetto dovrà proseguire.
«Non siamo davanti a una nuova cura per l’Hiv. La chemio e il trapianto di staminali sono trattamenti molto pesanti, che non possono essere estesi a tutti i sieropositivi. Si stima che nel mondo le persone con Hiv siano 37 milioni, ma solo il 59% di loro oggi riceve la terapia antiretrovirale che scongiura lo sviluppo di Aids o infezioni gravi. Ogni anno circa un milione di persone muore per cause correlate all’Hiv» [Cuppini, CdS].
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