Khashoggi torturato e decapitato in sette minuti
Jamal Khashoggi è morto in sette minuti. Lo ha fatto sapere una fonte turca al sito Middle East Eye che ha ascoltato per intero la registrazione audio degli ultimi momenti di vita del giornalista saudita nel consolato di Istanbul. Khashoggi è stato trascinato nell’ufficio del console e sul tavolo del suo studio è stato torturato, prima gli hanno tagliato le dita delle mani, poi lo hanno decapitato e fatto a pezzi. Tre minuti dell’audio sono stati consegnati al giornale turco Sabah che ne ha rivelato i dettagli. Intanto l’Arabia Saudita ha rimosso dal suo incarico il console Mohammed al-Otaibi, nei cui confronti è stata aperta un’inchiesta. Nella registrazione audio lo si sente implorare i torturatori di Khashoggi perché portino la loro vittima da un’altra parte.
Secondo il Washington Post sarebbero 12 i sauditi legati ai servizi di sicurezza di Riad nella squadra dei 15 che avrebbero ucciso Khashoggi. Tra le figure di spicco, Khalid Aedh Aloitaibi, membro della guardia reale e accanto al principe Mohammed bin Salman durante le visite in Usa. Gli Stati Uniti, per bocca del Segretario di Stato Pompeo, prendono tempo: «Aspettiamo l’esito delle indagini».
Strage all’americana in una scuola in Crimea: 19 morti
Vladislav Roslyakov, 18 anni, ieri all’ora di pranzo è entrato in un istituto tecnico di Kerch, città portuale della Crimea, e ha fatto esplodere nella mensa affollata una bomba artigianale piena di schegge metalliche. Poi ha preso il fucile e ha sparato su studenti e insegnanti. Prima di togliersi la vita, ha ucciso 19 persone, ferendone una quarantina, delle quali almeno otto in modo molto grave. Aksionov era uno studente del quarto anno. Alcuni testimoni hanno però parlato di più di un assalitore e le stesse autorità russe hanno cambiato la loro versione ufficiale: inizialmente avevano parlato di un attentato terroristico, poi hanno detto che stavano trattando quanto successo solo come «omicidi».
È stato fatto a pezzi il corpo del diciottenne di Oristano
È stato trovato nelle campagne di Ghilarza, in provincia di Oristano, il cadavere di Manuel Careddu, il diciottenne di Macomer per il cui omicidio sono finiti in carcere cinque giovani. Il corpo è stato fatto a pezzi e il cranio spaccato nella parte anteriore. Il ragazzo sarebbe stato prima colpito con un piccone, poi finito a colpi di pala e quindi sotterrato. Careddu era scomparso oltre un mese fa, l’11 settembre. Sarebbe stato ucciso lo stesso giorno a causa di un debito di 500 euro contratto per l’acquisto di una partita di marijuana.
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