Il politologo Luca Ricolfi sostiene che l’errore del nuovo Governo giallo-rosso è quello di ritenere che il problema cruciale dell’Italia sia la redistribuzione della ricchezza (e in buona sostanza l’assistenzialismo). In tal modo, a suo giudizio, si confonderebbero le cause con gli effetti, ignorandosi che il nostro vero problema è la bassa produttività (ferma, per giunta, da vent’anni).
C’è da chiedersi, però, se l’italico putiferio d’Agosto, non sia stato scatenato proprio per evitare che il governo giallo-verde ponesse il problema nei termini ritenuti giusti da Ricolfi.
I banchieri, pur non essendo esperti di meteorologia sanno che cosa sia una “tempesta perfetta” e sanno come provocarla, con i mezzi a loro disposizione, in campo politico.
Il mondo del credito, a differenza di ciò che auspica Ricolfi, per prosperare non ha bisogno di imprese né ad alta produttività nè particolarmente autosufficienti sul piano economico. Bill Gates, i successori di Steve Jobs non hanno bisogno di mutui, prestiti e altro. Sono le imprese zoppicanti dei Paesi dell’Unione Europea che per non fallire devono scegliere di indebitarsi con le Banche (rafforzando il capitalismo monetario) e in alternativa o di delocalizzare i propri opifici in Paesi a basso costo di mano d’opera o di ricorrere a scafisti e caporaliper fare lavorare immigrati africani a salari di fame.
Alle banche, una politica di redistribuzione del reddito dei cittadini (cuneo fiscale, redditi, sussidi, bonuse via dicendo) fa più comodo che non una di politica di investimenti e di aumento della produttività con l’eliminazione di “patti di stabilità” e altre misure dello stesso genere.
Ora se l’Unione Europea è particolarmente sensibile nei suoi vertici tecnocratici alle esigenze dell’alta Finanza Occidentale è conseguente che la politica annunciata dal governo giallo-rosso (che non piace a Ricolfi e a me) vada nel senso auspicato dalle Banche.
Orazio diceva, però, est modus in rebus. Anche per scatenare “tempeste perfette” sarebbe necessaria una certa moderazione.
Ed invece, no! L’Italia, l’Europa, l’Occidente e il mondo intero hanno dovuto assistere, sul palcoscenico della politica del “Bel Paese” , a uno spettacolo, per il quale è veramente difficile trovare riscontri in altri Paesi definiti e ritenuti “democratici” e aggettivi per descriverlo.
La brutalità con cui si è dimostrata la volontà di chi regge le sorti dell’Eurocontinente con la pecuniadi escludere il responso popolare è stata veramente sconcertante.
Il conformismo dei mass-media, tutti bisognosi di crediti e finanziamenti, è stato adeguato al risultato aberrante e scandaloso che si voleva raggiungere.
Le notizie, relative ai retroscena della farsa recitata con studiato e calcolato “gioco delle parti, sono apparse nei giorni successivi alla formazione del nuovo governo solo sui giornali on line(o contenute in videodiffusi con i cellulari);
e non a caso sono state diffuse anticipazioni su provvedimenti punitivi del web, inizialmente, è ovvio, solo di natura fiscale….
Internet ha consentito ai cittadini italiani di valutare ipotesi più che verosimili
La gente, ormai, ha pochi dubbi che non sia stato casuale il ricongiungimento degli uomini politici della gauche tradizionale (presenti sotto forma di cattolici, ex democristiani cosidetti di sinistra o di marxisti, post-comunisti) con quelli “movimentisti” delle truppe di rincalzo o di rinforzo “grilline” che hanno riposto nei cassetti i “vaffa” delle origini. La dittatura dei Paperonidella Finanza ha, da tempo, intuito che gli orfani di Stalin fossero i migliori alleati per stravolgere la vita politica dei Paesi che Wall Streete la Cityintendevano controllare. Gli ex comunisti erano (e sono) preziosi alleati, perché contenendo e limitando, ormai, le loro promesse propagandistiche dirette ai poveri nei limiti del panem et circenses,contribuiscono a tener buona la plebe con l’elargizione di sussidi e regalie miserabili, definite redditi di vara denominazione.
Non s’è trattato di un gesto nè improvvisato nè estemporaneo che ha anche lasciato di stucco molti pentastellati caduti ingenuamente nella trappola.
Sul Web c’è chi ha sostenuto che il “passo sbagliato” del leaderleghista, Matteo Salvini, sarebbe stato soltanto l’epilogo, abilmente provocato, di una lunga preparazione.
I poteri finanziari, sorretti in tutto il mondo Occidentale dalla gauche, avevano dovuto costatare la crisi e la pochezza di leadershipdel partito democratico italiano (per una sua adeguata utilizzazione ai propri fini) e dopo la fallimentare prova di Renzi avevano riposto ogni residua speranza nel Movimento di Grillo e della piattaforma mediatica di Casaleggio, messa su non di certo con i contributi degli aderenti.
Sempre secondo tale ottica, l’accademico Giuseppe Conte, certamente ex PD (secondo fonti documetate) e probabilmente vicino a consorterie amiche, sarebbe stato una sorta di “agente all’Havana”, infiltrato, verosimilmente, nel governo giallo-verde come un cavallo di Troia. Egli avrebbe avuto gioco fin troppo facile a portare a compimento la missionaffidatagli (tutt’altro che impossible, dato il sostegno in sedi altolocate e il favore del sistema mediatico).
Oggi la sana reazione (o almeno la più probabile) degli Italiani appare quella di non leggere più i giornali, di non ascoltare la radio e di non vedere la televisione (se non per programmi di “fiction”) con un arretramento di partecipazione alla vita collettiva che non può non preoccupare chi ama la libertà e la democrazia.
Prima domanda: Vi sono le condizioni per parlare di un’oligarchia tirannica delle banche dominante nell’Unione Europea?
Seconda domanda: Premesso che, storicamente, le dittature hanno un percorso segnato dalle fasi della nascita, della durata e della fine, tale scansione e successione degli eventi può valere anche per l’attuale strapotere che si fa, comunemente, risalire alle Banche o è destinata a divenire perpetua?
Sono, ambedue, domande cui non è agevole dare risposte.
A parte, infatti, il tentativo di opporsi al capitalismo finanziario di un consistente numero di Statunitensi e di Britannici, sotto la guida, rispettivamente, di Donald Trump e di Boris Johnson (quest’ultimo con difficoltà che, allo stato, appaiono insormontabili), non sembra che negli Stati membri dell’Unione Europea, vi siano uomini politici di eguale tempra, di grande grande lucidità intellettuale e di sufficiente abilità tattica. D’altro canto, le caratteristiche del dominio oligarchico che tormenta l’esistenza degli abitanti dell’Occidente Eurocontinentale (idest:non anglosassone) sono assolutamente inedite. Vediamole:
1) Le centrali finanziarie occidentali di livello mondiale non interferiscono nella vita dei singoli individui e non alterano, in modo evidente e palese, la loro libertà: lo fanno solo in modo indiretto e mediato. Esse, infatti, tolgono autonomia e indipendenza alle collettività organizzate (Stati o Unioni di Stati), corrompendone i governanti sia con un sostegno economico in vario modo erogato sia con la concessione di un appoggio dei mass-mediada esse controllati nella quasi totalità. Ecco come: impediscono a quei Paesi di crescere economicamente con misure adeguate, essenzialmente dirette a rendere impossibile il compimento di investimenti industriali. In pratica, costringono progressivamente alla zoppìa le industrie manifatturiere non in grado di essere competitive con imprese che operano in paesi autoritari o sottosviluppati dove la mano d’opera ha un costo risibile.
2) Tali poteri occulti, in buona sostanza, spingono verso la povertà sia i cittadini che, pur dotati di capacità imprenditoriali non si affrettano a delocalizzare la propria attività produttiva in altri luoghi del Pianeta con lavoratori a più basso costo sia i quidam de populo, che dall’indebolimento della produzione nazionale risentono vari effetti negativi tra cui quello della concorrenza sul piano del lavoro di nuovi schiavi oggetto di un pesante traffico umano di lavoratori immigrati, diseredati e affamati. Per evitare il peggio, sono indotti a suggerire ai governanti di turno l’assistenzialismo con sussidi ed altre elargizioni. La conseguenza della progressiva povertà del Paese è che le giovani generazioni del vecchio continente sono indotte a espatriare verso i Paesi Anglosassoni (che sembrano essere i soli, nell’Occidente,sulla strada giusta per liberarsi dal giogo dei poteri finanziari) e che popoli diseredati africani si riversino nel “giardino” Europeo.
3) Il libero scambio delle opinioni non è vietato, come avviene nelle ordinarie dittature, ma è semplicemente influenzato e stravolto dalle news, fakeo vere che siano, sempre accuratamente selezionate, per gettare discredito sugli uomini politici non graditi alle oligarchie di Wall street, della City e di Bruxelles.Chi si ripromette, incautamente, di voler debellare la piovra bancaria e la tecnocrazia che interessatamente la sostiene, sottovalutandone la potenza dei tentacoli, paga lo scotto di un ostracismodai tradizionali mezzi di comunicazione di massa senza precedenti nella storia degli uomini, che pure ha conosciuto strumenti di lotta politica certamente non indolori. Chi si pone contro il conformismo imperante ha scarse possibilità di farsi sentire se non sul web, che non a caso è ora preso di mira. In più: i Churchill, le Tatcher, i Trump, (e, a quanto pare, sinora i Johnson) non nascono facilmente alle latitudini in discussione.
4) L’oligarchia finanziaria Occidentale ha il sostegno delle più potenti e diffuse religioni del mondo: l’ebraismo e il cristianesimo nella veste cattolica e in quella protestante luterana. La concentrazione della ricchezza in mano giudaica, padrona indiscussa del sistema creditizio, compete con quella, ancora più enorme, in mano vaticana. E’ difficile immaginare un crollo del fideismo religioso dopo la debàcledei fanatismi politici e ideologici del “secolo breve”.
5) In Europa, patria di tutti gli assolutismi, i fascisti, che non hanno mitigato la loro tradizionale violenza verbale (quella materiale è stata, fortunatamente, eliminata dalla Storia) sono un utile sostegno per il sistema bancario, perché fanno da “spauracchio” per chi vede nel “quieta non movere” più che una giustificazione della propria viltà, una regola di saggezza.
Conclusione: Sino a quando l’opposizione al sistema oligarchico e tirannico delle banche apparirà affidata, anche con artifizi, alla cosiddetta “Ultra-destra”, i Paperoni occidentali, “padroni del vapore”, potranno dormire sonni tranquilli. Se gli amanti della libertà e della democrazia di ispirazione moderata e liberale si sveglieranno e si uniranno, il discorso cambierà. E questo miracolo lo potrà compiere solo il Web.