Mercoledì 15 luglio la redazione di Moondo ha partecipato alla trasmissione tv di RAI 1 “C’è tempo per…”. Sarebbe stato molto utile per noi e forse interessante per il pubblico conoscere cos’è il nostro giornale e quale è la ragione della sua pubblicazione. Purtroppo non è stato possibile per la repentina chiusura del programma, un incidente che si ripete ogni volta che chi lo realizza non “guarda l’orologio”!
Se ci avessero concesso un minuto in più avremmo ringraziato tutti coloro che senza alcun compenso scrivono su Moondo dando un contributo determinante al suo successo. E avremmo aggiunto:
Siamo ciò che sappiamo. Per quanto assurdo possa apparire la comunicazione digitale globalizzata non ha ampliato la conoscenza, l’ha solo resa più complessa.
Oggi esistono due mondi: quello che appare sul web e quello reale, costituito da mille piccoli e grandi avvenimenti, di idee che restano nell’ombra, privilegio spesso della conoscenza di pochi.
La saldatura tra i due livelli manca: tra loro c’è uno spazio grigio che nessuno sembra preoccuparsi di riempire. Moondo nasce per coprire questo spazio, consapevole che oggi più che mai, nella società informatizzata, il problema che si pone è l’uomo e il suo sapere, la vera ricchezza è la conoscenza, quella vera, quella che va al di là dei persuasori più o meno occulti per attingere direttamente alle idee, alle opinioni di uno e di tutti, senza alcuna distinzione precostituita, al di là delle parole che spesso dissimulano il vuoto della mente.
Sapere, costruzione del futuro, progettazione della conoscenza, per lo sviluppo dell’uomo e della società in cui vive: è l’obiettivo di Moondo, un obiettivo che tutti coloro che collaborano alla sua pubblicazione ritengono di poter perseguire.
LA REDAZIONE