Nell’odierna società dell’apparenza anche i moti popolari, le discese nelle piazze, gli sventolii di bandiere hanno cambiato natura. Un tempo da Spartaco, a Robespierre, a Lenin e ad altri, la gente ricorreva ai forconi, ai badili e ad altri oggetti contundenti di varia specie per raggiungere un risultato materiale, concreto: la libertà degli schiavi, l’abbattimento dell’ancien regime, l’autocrazia degli Zar.
Era vero, purtroppo, che alla fine il dispotismo rispuntava sempre “sotto mutate spoglie” (Crasso, Napoleone, Stalin), ma la sincerità d’intenti dei “rivoltosi” era fuori discussione. Oggi i tempi sono cambiati e cresce la sensazione che i movimenti di piazza più che da istinti ribelli nascano da fiumi di denaro che si riversano nelle tasche dei capi-popolo di tante finte “rivolte”. E ciò perché il potere che pochi “illusi” vorrebbero ribaltare non è il pur possente impero Romano, la catena dei Luigi del Regno di Francia o il potere degli arroganti successori della grande Caterina ma “ nientepopodimeno” che i detentori del denaro a livello mondiale e cioè: le lobby dei finanzieri e bancheri dietro cui si muove il monoteismo ebraico; lo IOR del Vaticano e la potenza e ricchezza mondiali della Chiesa cattolica (resistente a tutti i bimillenari scandali); i petrol-dollari della terza religione mediorientale, l’islamica; l’industria delle armi, resa florida proprio dai focolai di guerra che sono alimentati dalle diversità di “lettura” dell’unico Dio, asseritamente esistente (Bibbia, Vangelo e Corano).
Un tale invincibile Moloch è uno schieramento possente e tetragono composto da banchieri, petrolieri, costruttori e trafficanti d’armi. Esso è riuscito a mobilitare in suo favore anche la pletora dei delusi di un Sole dell’avvenire che non è mai spuntato all’orizzonte se non per i personaggi (arricchitisi a più non posso) delle varie Nomenklature, passati conseguentemente nel campo opposto a quello di partenza.
V’è di più: le “teste d’uovo”, i consiglieri ben retribuiti selezionati prevalentemente tra uomini di Stato caduti in disgrazia (indifferentemente, della destra o della sinistra mondiale) o di retroguardia come “suggeritori” dei leader, gli esperti della comunicazione (già in servizio presso l’editoria giornalistica tradizionale, stampa e radiotelevisione, in mano delle banche) hanno, verosimilmente con buona fortuna, suggerito di “finanziare” finte rivolte per rafforzare i “padroni del vapore”, intimorendo i cauti e i prudenti che sono il vero nerbo del conformismo, a tutte le latitudini.
L’intento ha dato sinora buoni risultati. I movimenti di massa ecologisti hanno inferto colpi mortali alla produzione industriale, vera nemica del capitalismo monetario. I gilet gialli continuano a impaurire i proprietari d’auto e di negozi parigini e il potere costituito, a dispetto della sua incompetenza, si rafforza. I “grillini” hanno costituito le truppe di rincalzo di un partito democratico allo sbando e sono intervenuti nella sua stessa direzione “a gauche”, al momento opportuno. Dalla stampa e dalla televisione italiane si apprende che l’ultima novità è data dal cosiddetto “popolo delle sardine” che, pur senza alcun intento di favorire il commercio ittico, si propone finalità rivoltose non contro il governo del Paese, com’è nelle grandi tradizioni dei ribelli, ma per impedire la nascita di forze che lottino contro il mantenimento di norme dell’Unione Europea, ritenute asfittiche per la ripresa dell’industria nazionale.
E’ da ritenere che con tale “opposizione all’opposizione” i consiglieri occulti delle Banche abbiano raggiunto il diapason delle invenzioni. In aggiunta a tutto ciò la stampa e la radiotelevisione (filo-bancarie) spaventano quotidianamente i benpensanti Occidentali con scene di guerriglie urbane a Hong-Kong, in Bolivia, in Colombia, in Venezuela e così via, anch’esse capeggiate da Spartachi locali d’incerta individuazione, per convincere i benpensanti assisi dinnanzi al televisore che il mondo governato dal Dio Denaro è il migliore dei mondi possibili.
Domanda: Riusciranno i nostri eroi, di puro empirismo, pragmatismo e di laica tradizione anglosassone, ad arginare l’egemonia finanziaria che, sorretta dagli ecumenismi religiosi e dagli universalismi ideologici gauchiste, appare sempre di più in piena e straripante espansione anche fuori dell’originario e tradizionale mondo Occidentale?
Ai lettori… l’ardua risposta!