martedì 5 Novembre 2024
Diario di una quarantenaL'Apologia della morte

L’Apologia della morte

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Di Giuseppe Carro

Salve a tutti.
Sono colei che temete, colei che immaginate vestita di lunghi strascichi neri, sono la morte.
Da troppo tempo ormai mi accusate di reclamarvi a me, di togliervi l’ultimo respiro.
Tali accuse risultano infondate e di conseguenza tenterò di discolparmi.Questo il motivo che mi ha portato a scrivere queste parole, poichè non sono io a strapparvi alla vita e a indurvi al sonno perpetuo, a quello pensano vecchiaia, malattie o addirittura voi stessi. Il mio unico compito è quello di portarvi altrove, io sono colei che accompagna, colei che sancisce il passaggio, sigilla il lucchetto della vita.

In questo periodo sento pronunciare spesso il mio nome, vi sento imprecare e chiedervi perchè io debba esistere, perchè debba prendervi adesso.
Vi chiedo di riflettere, che valore dareste alla vita se il destino vi consentisse di non dovermi mai incontrare?

Io vi ho cullati da bambini e vi cammino sempre affianco, a volte vi tengo per mano.
Voi non potete vedermi, ma sono sempre lì.
Quando la vostra età conterà ormai cifre alte , inizierete ad accorgervi di me, sarà allora che danzerò con voi.

Se invece saranno altre le cause del nostro incontro, non avremo il tempo di ballare, ma non preoccupatevi, farò sempre in modo di riuscire a baciarvi, non sarete mai soli.
Dunque amici miei, non siate sciocchi, non fate di me la causa del vostro malessere, non provate a dimenticarmi, anzi “memento mori”, ricordatevi che dovrete morire. Memento mori, perchè la vita non avrebbe senso senza di me, così come la luce non avrebbe senso senza le tenebre.

Memento mori, perchè se lo terrete bene a mente saprete che in fondo non esiste differenza fra voi essere umani, vi renderete conto che prima o poi toccherò, che sia danzando o dandovi un bacio fugace, ognuno di voi.

Memento mori, e imparerete che ogni secondo, ogni istante della vostra vita conta perché ne facciate un ‘opera d’arte, perchè sappiate quanto straordinaria può essere.
Memento mori! Perché io sono qui e di me avete bisogno.






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