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venerdì 26 Aprile 2024
Il Pensiero LiberoLotta senza quartiere

Lotta senza quartiere

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La pandemia del Covid19 non ferma la lotta in pieno sviluppo e senza quartiere tra:

1)   i fautori del Capitalismo finanziario – che hanno la loro roccaforte nell’Unione Europea e possono contare sull’appoggio compatto della Gauche Occidentale (Democratici Statunitensi, Laburisti Inglesi, Cristiano-sociali, Democristiani,  Socialdemocratici e Democratici Europei,  Massoneria mondiale con influenza giudaico-cristiana – e 

2)   i sostenitori della ripresa a pieno ritmo del Capitalismo industriale – che sono guidati dai Repubblicani nordamericani (Donald Trump) e dai Conservatori liberali britannici (Boris Jonhson) ma che non hanno un seguito credibile e affidabile  negli Stati-membri dell’Unione Europea per la mancanza di un partito liberale d’ispirazione non “idealistica” (quest’ultima, infatti, conduce inevitabilmente anche se inconsapevolmente  a un liberalismo detto di sinistra che si appiattisce sostanzialmente sulle posizioni pseudo-umanitaristiche e universalistiche dei cristiani e dei socialisti di varia denominazione, contrarie entrambe al valore dell’individuo e della polis).

In Italia, la situazione complessiva s’ingarbuglia per il caos di idee che caratterizza il Paese: 

1)   la Sinistra filo finanziaria si articola in Partito Democratico con ex democristiani, ex socialisti e post- comunisti, Movimento Cinque Stelle, Italia viva, Liberi e Uguali ed Europeisti di varie sigle; 

2)   la posizione filo-industriale manca di un appoggio democratico e veramente liberale per la mancanza di un vero partito empirista, pragmatico e razionale, come sono quelli anglosassoni. Essa, nel Bel Paese, riceve un appoggio, sempre confuso e spesso contraddittorio, soltanto dall’Ultra-destra, composta da un’Armata Brancaleone ideologica, dove si uniscono in uno strano melànge rituali celtici, “celoduristici” e nazionalistici, nostalgie lontane  del fascismo dell’era “previdenziale e assistenziale”, nonché della Repubblica di Salò e chiare vicinanze d’interessi alla Goldman Sachs e ad altre sigle finanziarie. 

In una tale baraonda, tutta italiana, di cervellotiche congetture,  affrontare con razionalità i gravi problemi che sono sul tappeto mondiale (ed europeo, in particolare) è impresa ardua e risulta ancora più difficile favorire la comprensione dei fenomeni.

Riesce, ad esempio, ostico far capire che la discussione che si sta animatamente svolgendo, a livello di vertici, per l’applicazione delle regole del MES o, in alternativa, per l’emissione di Eurobond risponde, 

a)   la prima all’esigenza di rafforzamento del capitalismo monetario (voluto dalle Banche)  per i vincoli e i controlli che impone, circa l’utilizzo del denaro, agli Stati beneficiari; 

b)   la seconda alla possibilità di ripresa degli investimenti industriali  (ipotesi, che è vista come il fumo negli occhi dall’oligarchia bancaria di Wall Street, della City e di Bruxelles).

Senza tenere conto dello scenario della lotta furibonda che si sta combattendo, nel mondo, tra capitalismo monetario e produttivismo industriale (purtroppo sulle rovine ancora fumanti, causate dal Coronavirus) non si può neppure capire l’assurdo conflitto che si sta scatenando in Italia tra Regionalisti (di sempre) e Statalisti (di nuovo e inedito conio). 

Nel quadro che è stato offerto dall’Italia, nel bene e nel male, è difficile, senza cadere nella faziosità (non si sa, poi,  sino a che punto spontanea) cogliere responsabiltà del Governo e colpe delle Autonomie locali e meno che mai distinguere, tra queste ultime, le Regioni governate dalla Sinistra da quelle  guidate da uomini politici della Destra. 

a)   Gli errori delle Autorità centrali (caos nell’INPS, burocratismo della CONSIP, presenzialismo del Presidente del Consiglio sui mass-media tradizionali e sui social spinto oltre ogni accettabile limite, fiacchezza e visibile stanchezza oratoria, per converso, dei suoi portavoce della Protezione Civile, iniziative improvvide e frasi fuori posto dei suoi colleghi ministri e così via) 

b)   sono stati almeno pari a quelli delle Regioni (pasticci negli ospedali e soprattutto nelle case di riposo degli anziani, insubordinazioni chiare e inutilmente ostentate rispetto alle misure adottate con DPCM, proclami d’impronta militaresca e via dicendo).

Carità di Patria avrebbe richiesto una maggiore moderazione di toni. 

E, invece, sono prevalsi gli “ordini di scuderia” dell’oligarchia che domina i tecnocrati di Bruxelles: esasperare i termini del conflitto per colpire duramente le sacche di resistenza alla politica monetaria dei Tycoon della Finanza, individuate nell’Ultra-Destra al governo di molte Regioni Italiane.

Conclusione: L’Italia è stata sempre un ricco terreno di pascolo per i furbi che, un tempo, erano (almeno in prevalenza) italiani, ora sono stranieri in stragrande maggioranza. 

A favorire anche lo spoglio attualmente subito dagli abitanti dello Stivale è sempre il loro vero o finto candore: o non capiscono o ritengono utile non capire ciò che avviene intorno a loro per non dare dispiacere ai potenti di turno (sono capaci, persino, di far crescere, nei sondaggi, il consenso intorno a leader politici che fuori dai nostri confini sarebbero considerati  dozzinali e incompetenti).

Ora è tempo di “destarsi”, come suggerisce l’inno (con le parole) di Mameli, e “cingersi la testa” se non dell’elmo di “Scipio” (che sarebbe più irreperibile delle mascherine anti-virus persino nei negozi di giocattoli, peraltro, chiusi) di cannocchiali, apparecchi acustici (se necessari) e magafoni, bandendo l’immagine delle tre scimmiette.

E’ ora di vedere, di ascoltare e di fare sentire la propria voce! Sarà così? Ai posteri l’ardua sentenza!






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