Sabato 30 novembre si è tenuta a Vetralla la conferenza dal titolo “Mai più a dieta“, secondo di quattro incontri sul tema “Olio & Salute”, organizzati all’interno della manifestazione “Si… V’Olio” che il Comune di Vetralla organizza ormai da molti anni per festeggiare l’olio di qualità, produzione di eccellenza del territorio, ad aprire i lavori il Sindaco dott. Franco Coppari.
Relatore dell’incontro la dottoressa Sara Farnetti, specialista in Medicina Interna con Ph.D in Fisiopatologia della Nutrizione e del Metabolismo. La dottoressa Farnetti, attivamente impegnata nella ricerca nel campo della nutrizione funzionale, ha illustrato in modo chiaro e semplice ad una platea di non “addetti ai lavori”, l’effetto degli alimenti sul metabolismo, sull’equilibrio ormonale, l’espressione genica e l’infiammazione.
Cosa e quali sono gli alimenti funzionali?
La conferenza è iniziata con la spiegazione del concetto di “alimento funzionale”: un alimento di cui è stata provato un effetto biologico salutistico. Il principe di questi alimenti funzionali è l’olio extravergine d’oliva, perché contemporaneamente agisce su più funzioni metaboliche. “Non sceglierò gli alimenti in base alle calorie che contengono – dice la dott.ssa Farnetti – quanto piuttosto in base al mix di elementi che non innescano nessuna reazione ormonale “tossica”, intendendo per tossica “non sostenibile” per noi stessi, per il nostro organismo. Alcuni mix di prodotti producono ormoni dannosi per l’organismo, scorie azotate che appesantiscono il lavoro di reni e fegato, e così via, da qui il concetto che non sempre dimagrire fa bene, il concetto di dimagrire non è guarire. Occorre quindi associare il concetto di mangiare a quello di guadagnare salute”.
“L’idea che il “grasso faccia male” è errata – continua la dottoressa Farnetti – ed il grasso deve essere reintrodotto senza paura nella nostra alimentazione. Il grasso contenuto nell’olio extravergine di oliva è un grasso buono, guai se non fosse compreso nella nostra alimentazione. Un buon piatto di carciofi crudi, che fanno benissimo al fegato, conditi con olio extravergine d’oliva apporta grassi utili e non innesca il meccanismo insulinico, che è alla base dell’aumento di peso (in pratica si ingrassa). Gli ormoni sono centrali rispetto a quello che si mangia e vanno evitati o attivati i mix di cibi che ne favoriscono l’azione negativa positiva”.
Alcune fake news sul cibo
- La pasta a pranzo fa dimagrire: FALSO. Dipende sempre dal mix di cibi che accompagnano la pasta. Se insieme alla pasta mangiamo 5 biscotti e una mela allora ingrassiamo, mentre se mangiamo insieme cicoria e un pugno di mandorle no.
- L’acqua fa dimagrire: FALSO. L’acqua è un alimento, se ne beviamo 2 litri al mattino forziamo solo la diuresi renale e di certo non dimagriamo. L’acqua è un idratante e non un diuretico.
- Mozzarella e pomodoro è un pasto leggero e dimagrante: FALSO. Il pomodoro crudo è un po’ acido, rallenta la digestione della mozzarella, la mozzarella è ricca di sali, il fegato di fronte ad un formaggio lavora lentamente, è un mix assurdo per chi vuole fare una dieta. Meglio pensare in modo diverso: straccetti di carne con rucola o broccoli stufati, meglio di un piatto che sembra “scondito” ma che attiva organi in modo “tossico”.
- Cioccolato fa ingrassare: FALSO. Il cioccolato se fatto con una fava di cacao di qualità e soprattutto se molto fondente (minimo 85/90%) non solo mitiga la fame perché non innesca l’insulina, quindi si comporta in maniera opposta ad un dolce classico (che innescherebbe invece processi infiammatori).
- Il minestrone fa dimagrire: FALSO. Se ad esempio mettiamo insieme fagioli e patate di certo non dimagriamo, se mixiamo molte verdure ipocaloriche forse si, ma non è detto che questo faccia bene alla salute del nostro organismo. Bollire tante verdure insieme, oltre a far perdere loro sostanze utili all’organismo, potrebbe portare alla formazione di cristalli di minerali che faremo fatica ad eliminare con i reni.
L’importanza dell’olio extravergine d’oliva in cucina
“Occorre dunque dosare e mixare gli alimenti in base al loro impatto sul nostro organismo – conclude la Farnetti – e non in base a credenze popolari, “sentito dire” o “si è sempre fatto così”. Ad esempio cucinare in olio stimola la capacità biliare di eliminare il colesterolo, utile a livello funzionale per guadagnare salute. La cottura in olio mi regala una situazione utile perché migliora l’eliminazione di bile, ha una azione lassativa, ma soprattutto un’azione anti insulina e (dunque non aumenta l’obesità viscerale). Un esempio: pane ed olio non attiva l’insulina, pane e prosciutto si. Mangiando il primo non ingrasso, mangiando il secondo, alla lunga si (oltre a produrre un effetto infiammatorio dato dall’aumento continuo di produzione di insulina). L’idea di limitare l’olio extravergine d’oliva quindi non va bene: il pane insieme all’olio diventa un alimento che cede meno carboidrati. In conclusione per modulare il carico glicemico degli alimenti posso agire conoscendo il giusto mix degli stessi, o anche sfruttando modalità di cottura e preparazione. In quest’ultimo caso l’olio extravergine d’oliva è il miglior alleato che abbiamo in cucina: friggere o spadellare gli alimenti nell’olio crea una protezione all’alimento che ne preserva le qualità nutritive, meglio una patata fritta bene, in un buon olio extravergine d’oliva, che una patata lessa!”.