Di Francesco Pilerci
Son passati soltanto 10 giorni da quando l’Italia intera è stata classificata come zona rossa e la quarantena si è diffusa in tutta la nostra penisola, dalla grande Milano fino a paesi limitrofi come i nostri, immersi nella natura e persi nel Sud della nostra regione. La nostra realtà, da movimentata e attiva quale era, da un giorno all’altro è cambiata: è divenuta una realtà statica, immobile. Il “Weekend” che annunciava la fine di un’altra settimana, un periodo di calma e tranquillità, in questo periodo di quarantena perde il suo significato: la calma e la tranquillità oramai ci appartengono ogni giorno quasi a soffocarci ed ora sembra che non desideriamo altro che tornare nella nostra giungla perché ci manca da morire.
Solo adesso che il nostro paese è vuoto e l’unica possibilità di vederlo è da dietro il vetro di una finestra ci manca. Ci manca la quotidianità, ci manca quel particolare che neanche ci eravamo accorti ci fosse ma ora abbiamo bisogno di ritrovarlo. Quando tutto questo finirà torneremo nelle piazze, nelle strade e nei parchi a riprenderci tutto quello che per molto tempo non abbiamo potuto avere e, si spera, con una maggiore consapevolezza.