Si è riunito al Viminale il comitato ordine e sicurezza per fermare gli sbarchi dei migranti. L’idea è quella di piazzare le navi della Marina militare davanti ai porti italiani per evitare che altre Sea Watch o Alex possano forzare i blocchi.
Altra idea: mandare motovedette, aerei e navi italiane in Libia e Tunisia per fermare i migranti prima che escano dalle acque territoriali dei paesi da cui partono. Questo benché dai dati del ministero dell’Interno risulti che solo un migrante su 10 arrivi da noi grazie alle ong [Ziniti, Rep].
Oggi l’Italia aprirà una trattativa diplomatica con la Tunisia per garantire interventi della guardia costiera tunisina e per incrementare il numero dei rimpatri. Spiega il ministro Matteo Salvini: «A me non serve un’operazione di trasporto di immigrati in giro per il Mediterraneo, a me serve un’operazione di protezione e tutela, e oggi gli esponenti che erano intorno al tavolo hanno dato suggerimenti assolutamente utili e efficaci in termini di uomini, mezzi aerei, radar, non per distribuire i problemi in giro per l’Europa ma per bloccarli alla radice. Bado alla sostanza».
Di Maio è deciso a far passare l’emendamento che confisca le navi delle ong quando queste violino le leggi italiane. Sul punto si annuncia uno scontro, oggi, all’interno del Movimento 5 stelle tra l’ala governista e i sostenitori di Fico e della linea pro-migranti.
In serata da una nota di Palazzo Chigi trapela il fastidio per l’iniziativa di Salvini di convocare i sindacati al Viminale: “La manovra economica si fa nelle sedi istituzionali, con il capo del governo e il ministro dell’Economia”. “Io sono il vicepremier vicario, gli incontri li faccio”, replica il capo leghista.
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