Oggi vi parlo del libro “In una notte d’estate ho visto il futuro,” di Cristiano Boscato, co-fondatore di Injenia (oltre a moltre altre società) e Direttore Didattico della Bologna Business School. Il sottotitolo ci dà indicazioni più chiare sugli argomenti trattati: “cultura, tecnologia e persone per le aziende di domani.”
Il libro è stato scritto nel corso di un viaggio in Sicilia lungo i tre lati del triangolo che è la Sicilia passando per tutti e tre i promontori dell’isola.
L’obiettivo del libro è unire una serie di puntini: la velocità, la lentezza, le persone, la tecnologia, l’intelligenza artificiale, rivoluzione e trasformazione, paura, distuption, e cambiamento, cambiamento che riguarda anche lo stesso business model delle imprese.
Per Boscato c’è un tema centrale che interessa tutte le organizzazioni ovvero come queste reagiscono ai cambiamenti, da quelli in atto a quelli che ci saranno, sia che non possano essere evitati sia quelli possono essere gestiti.
È un tema questo che è vitale per la crescita delle imprese e la loro stessa sopravvivenza. Per cambiare e imparare ad affrontare i cambiamenti sempre più frequenti e dirompenti è necessario avere occhi diversi, inseguire qualche moda organizzativa non funziona più (ammesso che lo abbia mai fatto).
Il cambiamento 《è un dato di fatto così come uno stato naturale delle cose per cui servono pochi cambiamenti reali, solidi e duraturi》 per permettere alle aziende di affrontare e superare il cambiamento come navi che resistono alle intemperie. Quelle che non saranno in grado di farlo o non vorranno cambiare continuando a fare come hanno sempre fatto finiranno per rimanere indietro quando non finire sugli scogli (per rimanere in metafora).
Cristiano Boscato stesso definisce questo libro 《una sorta di manifesto di un nuovo [modo] di intendere il fare impresa e l’essere nell’impresa》che coinvolge anche《un cambio di paradigma tra il fare “un lavoro” e il fare “il proprio lavoro.”》
Per affrontare il cambiamento abbiamo bisogno di nuove mappe mentali con le quali leggere il mondo, interpretare il cambiamento che si manifesta attorno e dentro le organizzazioni.
《Un cambio di prospettiva che vede l’impresa seriamente interessata al benessere delle proprie persone,》perché consapevoli che questo avrà ricadute positive sulla produttività delle stesse e quindi dell’azienda stessa.
In questo processo la tecnologia con la consapevolezza delle sue possibilità e dei suoi limiti sarà utile e necessaria, ma sempre con la persona al centro, perché è la persona l’elemento guida grazie al quale l’organizzazione riuscirà a diventare 《un ecosistema virtuoso capace di reagire ai cambiamenti》quando non di anticiparli. Le conseguenze del non riuscire in questo sono abbastanza chiare.
Questo sarà il discrimine fra le aziende che avranno successo e quelle che rimarranno indietro.