di Simona La Porta
Siamo giunti al cinquantatreesimo giorno di quarantena circa, e una delle domande più frequenti che ci poniamo è quando finirà.
Ci siamo dedicati allo studio, alla lettura, alla cucina, abbiamo sperimentato nuove ricette, allenato il nostro corpo e ci siamo dedicati alla sua cura , insomma, abbiamo avuto modo di fare cose che prima i numerosi impegni non ci permettevano di fare!
Ci siamo pian piano abituati a questa “quotidianità ristretta” e così abbiamo visto trascorrere due mesi senza neanche accorgercene, ma fortunatamente, grazie all’arrivo della primavera e delle belle giornate, stiamo avendo la possibilità di trascorrere un pò del nostro tempo fuori su balconi e terrazze e ciò ci fa sentire più liberi!
Molte volte, nel primo pomeriggio frugo tra la galleria del cellulare e mi soffermo ad osservare con tanta nostalgia le foto, sia quelle più vecchie, sia quelle più recenti quando questa situazione era impensabile. La mia mente ritorna così a quelle date, provo a rivivere quei momenti, e penso a quanto eravamo superficiali, a quanto una “noiosa” giornata di scuola, un’uscita con gli amici, una lezione di danza saltata per noia potesse essere così speciale e preziosa! Mi manca tutto, mi manca dovermi svegliare alle 6:30 del mattino, mi manca perdere l’autobus, mi manca dover scappare a danza subito dopo essere uscita da scuola, mi manca tornare stanca a casa, mi manca la mia QUOTIDIANITÀ!
Penso poi a cosa vorrò fare non appena saremo liberi.
Non ho qualcosa in particolare da voler fare prima di altre, vorrei semplicemente imparare a dar valore alle cose più scontate e anche a quelle più fastidiose , vorrei non rimandare più una passeggiata con le amiche per stanchezza o per noia oppure una visita ai parenti, ma soprattutto non dirò più “si poi lo faccio…”