David Sassoli, europarlamentare eletto nelle fila del Partito Democratico, è stato eletto Presidente del Parlamento Europeo, sostituisce un altro italiano, Antonio Tajani.
Non era scontata, non era sperata, forse non era nemmeno prevista l’elezione di David Sassoli alla Presidenza del Parlamento Europeo. Ed invece in tarda mattinata, al secondo scrutinio, Sassoli ce l’ha fatta. Dopo aver ottenuto la candidatura ufficiale (nella notte) dai Socialisti e democratici è stato sostenuto anche dal PPE ed eletto presidente del parlamento europeo in seduta plenaria a Strasburgo con 345 voti (13 voti più della maggioranza fissata a 332).
Tra i partiti italiani solo il PD ha votato per il candidato di “casa”: astenuta Forza Italia, Lega e FdI hanno votato per Jan Zahradil (Conservatori Ecr), mentre il Movimento 5 Stelle ha lasciato libertà di coscienza.
La prima dichiarazione del neo presidente: “Signori del Consiglio Europeo, questo Parlamento crede che sia arrivato il momento di discutere la riforma del Regolamento di Dublino (il trattato internazionale multilaterale in tema di diritto di asilo ndr) che quest’aula, a stragrande maggioranza, ha proposto nella scorsa legislatura”.
Per Salvini si tratta del secondo schiaffo (stavolta ancor più sonoro) preso in meno di 24 ore. Ieri ha “incassato” la scarcerazione di Carola Rackete che secondo il GIP non ha commesso il reato di violenza a nave da guerra e ritenuto che la resistenza a pubblico ufficiale fosse “giustificata dalla discriminante dell’adempimento di un dovere”. Salvini grida sui social “Sentenza politica e vergognosa, fa male all’Italia”. Oggi, dopo l’elezione di Sassoli, Salvini grida nuovamente sui social a lui tanto cari: “L’elezione di Sassoli non rispetta gli elettori italini”. Insomma se le leggi non si piegano al suo volere, così come i parlamenti democraticamente eletti, Salvini grida. Lasciamolo gridare… senza chitarra in mano.