lunedì 18 Novembre 2024
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Sette morti per il maltempo. Ancora scuole chiuse

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Sette morti per il maltempo. Ancora scuole chiuse

«È un vero e proprio bollettino di guerra: sette morti, un disperso e decine di feriti. È questo a tarda sera il bilancio dall’ondata di maltempo che ha tormentato tutta l’Italia con piogge torrenziali, trombe d’aria e mare in tempesta. Le raffiche di vento hanno toccato i 180 chilometri orari e sradicato migliaia di alberi.

A Terracina, sul litorale laziale, un tronco ha colpito un’auto, uccidendo una persona e ferendone gravemente un’altra. Stessa dinamica a Castrocielo, nel Frusinate, dove hanno perso la vita due automobilisti. I tronchi hanno ucciso anche un uomo a Feltre, nel Bellunese, e uno a Napoli. Ad Albisola Superiore, nel Savonese, una donna è morta colpita da un pezzo di cornicione. C’è un ferito nel Torinese. In Calabria si cerca il proprietario di una barca a vela finita contro un molo nel porto di Catanzaro Lido. A Bolzano un vigile del fuoco volontario è morto travolto da un albero. Le mareggiate hanno creato disagi gravissimi. A Napoli le grandi navi da crociera non sono state fatte attraccare e sono saltati i collegamenti con Ischia e Capri. In Toscana, stop ai traghetti per l’Isola del Giglio, Giannutri e l’Elba (da Piombino e Livorno). Nello Spezzino, una nave da crociera e un cargo hanno rotto gli ormeggi. Stessa sorte per quattro traghetti a Vado Ligure (Savona), a Rapallo è crollato un pezzo della diga del porto turistico. A Genova, le onde hanno invaso i binari.

Acqua alta eccezionale si è avuta a Venezia, dove la marea ha raggiunto i 156 centimetri. A Pompei, Ercolano e Roma i siti archeologici sono stati chiusi in anticipo. Problemi alla circolazione ferroviaria e a quella aerea» [Ribaudo, CdS].

«A settembre, una volta, i contadini pulivano gli alvei dei fiumi per consentire all’acqua di scorrere. Oggi molti alberi intasano i fiumi e spesso le norme non ci consentono di tagliarli. Un nostro direttore regionale nel 2011 è finito sotto procedimento per aver tolto dieci arbusti che creavano una situazione di pericolo in un’area sottoposta a vincolo ambientale. Il processo è ancora in Cassazione. Serve una graduazione degli interessi: il primo è tutelare l’integrità della vita. Gli alberi devono stare dove possono stare».

Il problema, ieri, è stata la fragilità degli alberi. Soprattutto in città.

«I pini, che presentano un apparato radicale molto superficiale, sono andati giù.Manca, e manca sempre di più, la manutenzione degli alberi cittadini. Gli enti proprietari non hanno risorse finanziarie per una cura puntuale, non li potano con frequenza periodica e questo accentua i problemi che già abbiamo. I pini davanti a casa mia, per dire, sono più alti del palazzo» [Angelo Borrelli, capo della Protezione civile, a Corrado Zunino, Rep].

Angela Merkel si ritira dalla politica

Dopo la doppia sconfitta elettorale in Assia e in Baviera, Angela Merkel ha annunciato che si ritirerà dalla politica a partire dal 2021. «Come cancelliera ho la responsabilità di tutto, per quello che riesce e per quello che non riesce – ha detto a Berlino – È giunto il momento di aprire un nuovo capitolo: non mi ricandiderò come presidente della Cdu, questo quarto mandato è l’ultimo come cancelliera, non mi ricandiderò al Bundestag nel 2021 e non voglio altri incarichi politici». Ha poi aggiunto: «L’immagine del governo è inaccettabile. Escludo la ricandidatura anche se il governo cade». Il nuovo presidente della Cdu sarà eletto al congresso in programma ad Amburgo ai primi di dicembre. Si sono già candidati l’ex capogruppo Friedrich Merz, l’attuale segretaria generale Anngret Kramp-Karrenbauer e il ministro della Salute Jens Spahn.

Di Maio contro i dissidenti, vuole la testuggine romana

Luigi Di Maio è impegnato a far rientrare la dissidenza interna e ha esortato i suoi a restar compati «come una testuggine romana» in modo da resistere contro i soliti nemici «capi di partito, direttori di giornali e burocrati». Si teme soprattutto la dissidenza dei senatori Elena Fattori, Paola Nugnes, l’ex comandante Gregorio De Falco, Matteo Mantero contrari al decreto sicurezza, a parer loro di sapore troppo leghista e, secondo De Falco, «incostituzionale». Il piccolo drappello potrebbe trascinare al dissenso altri parlamentari e permettere al governo, costretto a mettere la fiducia, di ricevere l’appoggio di Forza Italia e spostarsi così troppo a destra. Il premier Conte ha anche convocato De Falco, tentando di persuaderlo a star buon. Ma invano.

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