Dopo le polemiche e gli attacchi delle ultime settimane, il caso Siri si chiude con la revoca in un consiglio dei ministri «disteso», con un confronto «leale». Il vicepremier Matteo Salvini si è opposto alle dimissioni, ma niente più di questo. Sembra che il leader della Lega abbia solo chiesto che la vicenda non crei un precedente e che se episodi del genere dovessero riproporsi vengano analizzati caso per caso, cioè senza dimissioni d’ufficio.

La vicenda Siri finirà adesso al Quirinale dove la revoca verrà ufficializzata con un decreto presidenziale. Luigi Di Maio s’è detto contento: «È una vittoria degli italiani». A margine del vertice, di Maio ha poi proposto a Salvini di aprire due tavoli: uno sulla flat tax e uno sul salario minimo «e chi porta le proposte propone le coperture. Si potrà anche sforare il 3%, ma non credo che Orbán e gli altri Paesi dell’Est siano così d’accordo». Probabilmente se ne riparlerà dopo le europee
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