Un articolo diverso (ma non troppo) dai classici di Roberto Borgia, nei quali ci consiglia libri da leggere, luoghi della cultura da frequentare. Crediamo sia giusto unirci a lui per una riflessione che tutti dovremmo fare ed una battaglia che è ora di vincere (NdR).
Mi sono chiesto se farlo o non farlo un post in merito all’ennesimo caso di femminicidio.
Ero combattuto e anche ora so che ci sarà qualche persona che storcerà il naso, magari accusandomi di cercare facili like.
Tuttavia penso che dobbiamo anche noi uomini condannare ogni femminicidio e soprattutto la cultura che lo rende possibile, il substrato culturale, che costringe ancora molte donne a stare a casa dopo le gravidanze, le battute sessiste sul luogo di lavoro, il giudicare una donna una poco di buono, perché ha una vita sessuale libera mentre un uomo viene ancora troppo spesso ammirato per questo.
Dobbiamo smetterla con lo stereotipo del “vero uomo” e coltivare l’immagine dell’ “uomo vero”.
Dobbiamo smettere di giustificare, di parlare di “raptus”, di dire che “era un bravo ragazzo”, “una persona perbene”, “bravo a scuola”, “di buona famiglia” e potrei continuare.
Forse come società siamo troppo distrattə, diamo troppa importanza a cose futili come l’apparenza e perdiamo di vista cose più importanti.
È necessario che come società ci impegniamo a formare un nuovo modello di uomo cominciando dalle scuole e dalle famiglie, ma anche sui luoghi di lavoro.
Come tutte le questioni culturali, anche per questa ci vorrà del tempo, ma è una strada da percorrere.
Post scritto a 4 mani con Lisa Finotelli.