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La Conferenza delle Regioni ha presentato le sue proposte per la riapertura degli stadi e degli altri impianti sportivi: capienza massima del 25%, misurazione della temperatura all’ingresso, e all’interno distanziamento tra gli spettatori, tutti rigorosamente muniti di mascherina. Adesso il governo ne discuterà con il comitato tecnico scientifico. Ma si è già dissociato il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che rimane più cauto e ieri ha firmato l’ordinanza che permette l’accesso allo stadio Olimpico a un massimo di mille persone per Roma-Juve di domenica sera e Lazio-Inter del 4 ottobre.
Corruzione, il cardinale Becciu si dimette
«I soldi delle elemosine, quelli dell’obolo di San Pietro e quelli della Cei, destinati a fondi speculativi e dirottati verso le cooperative dei suoi fratelli. Non un caso singolo, ma un vero e proprio metodo: il metodo seguito dal cardinale Angelo Becciu negli anni in cui ha guidato la segreteria di Stato, prima di essere rimosso nel 2018 da Papa Bergoglio. Un metodo che l’Espresso ha ricostruito e svelato nel numero in edicola domenica 27 settembre ma che, viste le rivelazioni contenute nell’inchiesta, ha già portato ieri sera — quando si sono diffuse le indiscrezioni sulla copertina dedicata al caso — alle dimissioni del cardinale dall’incarico di Prefetto della Congregazione della cause dei Santi.
Secondo le carte visionate dall’Espresso, l’allora sostituto della segreteria di Stato ha dirottato più volte i soldi della Cei e dell’Obolo di San Pietro in direzione di suoi familiari. Finanziamenti a fondo perduto in favore della cooperativa “Spes”, braccio operativo della Caritas di Ozieri (Sassari) di cui titolare e rappresentante legale è il fratello Tonino, sono stati chiesti e ottenuti dal cardinale Becciu tre volte: la prima nel settembre 2013, 300 mila euro per ampliare l’attività e ammodernare il forno; la seconda, nel gennaio del 2015, destinando alle casse della cooperativa altri 300 mila euro dopo un incendio. I fondi chiesti e ottenuti da Becciu la Cei li attingerà dai fondi dell’otto per mille. La terza ed ultima richiesta parte nell’aprile 2018: 100 mila euro a fondo perduto per gli adeguamenti delle strutture per l’accoglienza dei migranti. E questa volta i fondi verranno dispensati dall’Obolo di San Pietro, un fondo sotto il diretto controllo di Becciu.
Una montagna di soldi, un metodo che affonda le radici in una prassi antica, sin da quando il cardinale era nunzio apostolico, una ventina d’anni fa: secondo quanto appreso da fonti interne della Santa Sede, a quel tempo infatti un altro fratello del cardinale, Francesco, titolare di una ditta di falegnameria, avrebbe arredato e ammodernato numerose chiese in Angola e a Cuba» [Rep].