Di Aurelia Merola
Vibra.
Il mondo vibra.
*Do, re, mi, fa, sol, la, si*
Le corde del creato sprigionano energia e tutto oscilla accarezzato dalle dita della bellezza.
Il mondo è poesia scritta con le penne d’oca immerse in un calamaio dorato, un calamaio che diede vita a germogli prorompenti che sublimi ornano il mondo di sfumato.
Tutto trema gioiosamente sulle note della dolce sinfonia.
La prima nota aleggia tra i cespugli, la seconda rotola nel ronzio di quell’ape che con la sua filosofia di vita, fa si che non ci siano intoppi nel suono terrestre.
*Do,re,mi ,fa, sol,la,si* esprime il frullio d’ali di una rondine che muove le soffici molecole d’aria sull’armonia di quel paesaggio.
Una pioggia di polline scivola sulla terza nota accarezzando i miei capelli d’oro e in un attimo mi riconosco un pupazzo di neve a primavera.
Il sole se ne accorge e con il suo riflesso mi illumina la pelle sciogliendo il morbido ghiaccio salvifico e sulla quarta nota danza il mio animo appagato.
*Do, re, mi, fa, sol, la, si*
La mente inebriata scombussola il cuore.
È il 4 maggio 2020.
La quinta nota mi scivola sul collo e il brivido canoro infonde allegria alle mani che congiunte apprezzano in silenzio l’essenza .
La sesta nota canta beata sul verso del mondo, tanto amato e tanto temuto, tanto atteso
La settima nota coinvolge il cielo rossiccio, il cielo che brulica sui raggi dell’ultimo sole che lascia spazio alla notte assopita.
*Do , re, mi , fa, sol ,la ,si* Canta la luna e il sole al di là, canta la corda di questa chitarra qua.