Grecia, Spagna, Croazia e Malta sono i paesi attualmente nel mirino del ministero della Salute. Non si esclude la possibilità di fare tamponi o di introdurre la quarantena obbligatoria per chi rientra dai Paesi a rischio per fermare i contagi.
I test, da effettuare sia negli aeroporti che nelle stazioni dell’alta velocità e nei valichi di frontiera, sono in corso di validazione e, se supereranno le verifiche del Comitato tecnico scientifico, potrebbero finire in un provvedimento per ampliare le verifiche.
Al tavolo del Comitato tecnico scientifico ci sono tre possibilità: quarantena, come accade già per chi rientra dagli Usa, tamponi, o, appunto test rapidi. Alla riunione degli esperti partecipa anche Speranza. Si guarda la curva dei contagi e si valutano tutte le opzioni, ma la linea è quella di accelerare proprio sui test rapidi perché danno risultati immediati e non devono essere ripetuti, a differenza per esempio del tampone. Ma oltre alla velocità si guarda all’economicità.
A preoccupare gli esperti, comunque, non sono solo i rientri dall’estero, ma anche la movida, soprattutto dei giovani e dei giovanissimi. L’età media dei contagiati si è infatti abbassata a 40 anni e questa settimana si preannuncia come la più “problematica” essendo quella di ferragosto.
Gli ultimi casi di positivi rientrati dall’estero
La Asl di tutta Italia arrivano segnalazioni riferite a persone positive rientrate da viaggi all’estero. Solo nelle ultime ore sono stati individuati 5 ragazzi salentini positivi di ritorno dalla Grecia, un ragazzo calabrese che ha preso il virus in Croazia, 4 giovani laziali con Covid rientrati da Ibiza e Malta (dopo gli 8 di domenica sempre di ritorno da La Valletta), 5 positivi a Carloforte, e 45 persone in quarantena, dopo i 3 ragazzi contagiati in discoteca.