I curatori della mostra Leonardo vive, il leonardista Alessandro Vezzosi e la storica Agnese Sabato, hanno fatto sapere che è stata ritrovata una ciocca dei capelli di Leonardo: «Il reperto storico della ciocca di capelli che fino a questo momento era rimasto nel segreto di una collezione americana, è stato esposto in anteprima mondiale, insieme a documenti che ne dimostrano l’antica provenienza francese […]. La storia della preziosa reliquia inizia nel 1863 quando Arsène Houssaye venne incaricato da una commissione imperiale di cercare la tomba di Leonardo tra le rovine del castello di Amboise, dove Leonardo era stato inumato il 12 agosto 1519». Ora il Dna verrà confrontato con i discendenti vivi di Leonardo. Però, secondo Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, «questa faccenda della ciocca di Leonardo da Vinci è una cosa sciocca, nessuno specialista ci crede.
La tradizione di collezionare delle ciocche di famosi personaggi oppure dei propri cari risale al Romanticismo, quindi all’Ottocento. Sarebbe stato un gesto completamente fuori epoca nel Rinascimento, quando qualcosa di simile accadeva solo per i santi, di cui si tenevano parti del corpo. Ma sicuramente non nel caso di grandi scienziati e artisti». Anche la Royal Collection di Londra ha fatto sapere di un ritrovamento. Sempre nel giorno del cinquecentenario della morte dell’artista, è stato trovato fra alcune carte del Castello di Windsor un suo ritratto. A disegnarlo sarebbe stato un suo assistente poco prima della sua morte, nel 1519. L’immagine in cui l’artista appare con la barba curata, il naso dritto, un ricciolo che cade dai baffi all’angolo della bocca, chioma ondulata, sguardo stanco e malinconico, verrà esposta dopo l’autenticazione alla Queen’s Gallery di Buckingham Palace dal prossimo 24 maggio.
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