martedì 5 Novembre 2024
Cuore inquietoUn libro da non perdere: "Niente di ciò che soffri andrà perduto"

Un libro da non perdere: “Niente di ciò che soffri andrà perduto”

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Un libro da non perdere. Il titolo può far paura “Niente di ciò che soffri andrà perduto” e il sottotitolo può sembrare misterioso: “Mistica della vita quotidiana” Ed. Sonzogno. Leggendolo sembra un libro divertente: lo stile è leggero anche se gli argomenti trattati sono seri come il dolore, le malattie, le difficoltà della vita familiare e così via. E’ lo stile di Costanza Miriano che venne alla ribalta qualche anno fa col libro “Sposati e sii sottomessa”. Un titolo che sconvolse gli animi di chi non l’aveva letto perché la sottomissione che Costanza pratica e intende è simile a quella di una tromba d’aria che è sottomessa alla forza di gravità…

Ma tornando alla mistica del libro bisogna dire che di vera mistica si tratta. Ricorda addirittura San Giovanni della Croce, il mistico fra i mistici, che rimarcava la connessione felicità-dolore propria del cristianesimo. Costanza spiega. “I cristiani non amano soffrire: sono persone che amano Lui, e per questo sono disposte a prendere la croce, anche se a volte non la capiscono.”

Niente di ciò che soffri andrà perduto
Niente di ciò che soffri andrà perduto

Costanza procede per casi, direi per i fatti delle amiche sue, cominciando dalle difficoltà personali in cui si imbatte nella vita quotidiana ed è una specialista nel ricondurle al rapporto mistico con Gesù. Proprio così. Noi che siamo impastati di sociologismo e intellettualismo spicciolo rischiamo di perdere di vista il contatto vivo con un Dio che, per stabilire buoni rapporti, viene a trovarci. Caratteristica unica del cristianesimo, che si tende a dimenticare. Gesù è venuto da noi, ci ha capito e ha sofferto più di noi. Che senso ha?

La risposta è un mistero: un mistero vero, però, che risolve il nodo della sofferenza e della morte. Questa soluzione solo Gesù la da. E sta a noi capire che Dio vuol essere guardato in faccia, vuole un rapporto diretto, vuole che crediamo nella preghiera, che gradisce le prese di posizione chiare che presuppongono la fede.

E così la mistica in gonnella, sportiva (se non corre soccombe), madre di quattro figli, giornalista Rai ci offre un libro che non ha l’eguale in circolazione. Certo non mancano i manuali devozionali che aiutano a pregare in questa valle di lacrime, ma Costanza ci parla della vita vera, quella che passiamo in automobile, al lavoro e in casa con tutte le contrarietà reali.

Direi che è un libro che aiuta a essere felici e non mi pare poco.






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