Di Francesca Imbriaco
I giorni continuano a scorrere inesorabilmente, senza sosta. Fissando l’orologio sembra quasi che le ore scorrino diversamente, in modo più dolce e lento. Mi siedo è penso a questa situazione infinita, nella quale non si ha la possibilità di fare nulla se non arrampicarsi su qualche notizia del telegiornale per sperare in un miracolo, che i numeri siano in calo, che i prospetti siano dei migliori, di uscire il prima possibile. La quarantena assume le sembianze di una prigione, concedendo solo qualche spiraglio di luce, qualche consolazione in questo triste presente.
L’unico pensiero che risale alla mente, in ogni secondo della giornata, è la libertà, pensare che questa situazione sia transitoria mi fa sperare ad un futuro. Arriverà il giorno in cui potremo di nuovo uscire, la paura lascerà il posto alla felicità e alla spensieratezza. Questa speranza è l’unica ancora di salvezza in un mondo oramai grigio, cerco di tenerla ben salda in mente per poterla rafforzare sempre di più.
Aspetto il momento in cui quella porta di casa si aprirà lasciandomi libera da ogni costrizione Tutti quei piani e quei progetti, riposti nella mia mente, messi in stand-by potranno iniziare ad riprendere vita La situazione di stallo che stiamo vivendo ci ha permesso di apprezzare le piccolezze della vita, che poi tanto insignificanti non sono, la possibilità di abbracciare, di baciare, di parlare e di stare insieme, quindi da un certo punto di vista ci è stata offerta una seconda possibilità, possiamo rinascere da questa situazione avendo ben chiare le idee. Quindi apriamo di più i nostri cuori ma soprattutto le nostre menti, perché presto saremo capaci di tornare a vivere MEGLIO.