É qualche anno che sono solo io, solo io e le mie figlie, solo io le mie figlie e i miei bassotti.
Ci si abitua, inutile farsene un cruccio, ci si abitua ai cambiamenti, ci vuole un po’, il tempo necessario per capire che puoi farcela.
Si diventa bravissimi negli incastri, si incastrano gli appuntamenti, con scuola, palestra, spesa, lavoro, estetista, amici… se sei brava ci incastri anche un pisolino di tanto in tanto.
Poi… crescono, ci sono i loro impegni, i loro amici, le loro cene, le loro estati.
La tua vita ha girato per anni intorno a loro come un satellite, ora loro girano alla larga.
Quelle estati passate a fare buche, castelli e vulcani, e se oggi trovate acqua quando scavate, ringraziatemi, sono tutti i secchielli che ho riempito svuotando il mare per bagnare i loro piedini, il tempo passato a dissabbiarli, a lavare via sale e sabbia in ogni dove, stendere asciugamani puliti, non un granello di sabbia, dove farle asciugare pulite e profumate, merende e succhi tutto quello che serviva… ora servono 20 euro e ci pensano da se.
Quello che dovevi dire loro lo hai detto: “Niente corazze se la vita vi mette alla prova, solo spalle forti ricoperte di pelle sensibile capace di sentire.”
E allora torni ad essere UNA, più i Bassotti, e ti devi reinventare, riabituare, ricostruire, ritrovare ed io ci provo, alla soglia dei 48 ci sto provando, a volte ci riesco, altre meno… a volte vivo appassionatamente altre mi chiudo nelle mie certezze, a volte sfanculo le mie paure altre volte ci sguazzo dentro è la mia vita, ed è preziosa come quella di ognuno di noi.