DI Nunzia Di Lauro
“ĽItalia chiamò”; ecco ľItalia ci ha chiamati, ci ha chiamati a combattere una guerra, non di armi e sangue, una guerra fatta di piccole rinunce che ognuno di noi può e deve fare per essere vincente. Per una volta ci sentiamo veramente uniti, non esiste più il sud, il centro oppure il nord, esiste ľ Italia, quella grande bella TERRA che fa invidia al mondo intero, ma che sta per cadere a pezzi, come un bicchiere di vetro in bilico tra il tavolo e il pavimento.
Ad un tratto però è successo qualcosa di spettacolare che nessuno si sarebbe aspettato, fuori dai balconi di tutta la nazione riecheggia nelľ aria ľ inno di Mameli e la bandiera tricolore sventola senza bisogno delľ arrivo dei mondiali. Il virus è riuscito a fare quello in cui Garibaldi ha fallito, abbiamo creato gli italiani. Nel disastro in cui ci troviamo abbiamo risvegliati il nostro spirito patriottico che avevamo perso, anzi ,forse,non avevamo mai avuto.
Sicuramente ancora oggi esiste il divario tra nord e sud, il primo sempre più ricco e il secondo sempre più povero che, però, ha mostrato forza, capacità e senso del dovere, ma negli animi delle persone qualcosa è cambiato, abbiamo trovato un nemico comune che deve essere abbattuto, un nemico acerrimo ma che è riuscito a farci sentire una Nazione a farci sentire italiani.
È vero, per una volta, siamo riusciti a sognare, ad avere un’ Italia unita da nord a sud senza differenze e ingiustizie.
Quando tutto questo finirà e la nostra vita tornerà a trascorrere come sempre, non dovremmo perdere mai la consapevolezza che per vincere bisogna essere uniti, solo insieme si può superare tutto.