Cinque parlamentari, seguiti da altri duemila politici (tra sindaci, consiglieri regionali e assessori), avrebbero chiesto all’Inps e ottenuto i bonus da 600 a 1000 euro, previsti dai decreti Cura Italia e Rilancio e riservati a lavoratori autonomi e partite Iva.
La notizia, in sé rovinosa, è stata pubblicata domenica scorsa da la Repubblica e ieri ripresa per ogni dove, senza alcuna smentita. Non importa conoscere i loro nomi, è già una vergogna indicibile sapere che si aggirano tra di noi, sapere che hanno ricevuto i voti di cittadini ignari e li hanno traditi.
Per l’Italia, la comunità dei suoi cittadini, le sue istituzioni, il suo prestigio a livello mondiale è una rovina morale, peggio di un cataclisma naturale, di un attentato, di una pandemia come il covid che si sta vivendo. E’ il marcio che è arrivato alle ossa! La putrefazione che avanza e nessuno avrebbe immaginato fino a questo punto!
Quei personaggi, sosterranno che il loro comportamento non costituisce reato poiché nessuna norma lo vietava. Ed anzi, reclameranno ad alta voce che era un loro diritto, essendo essi, chi per un titolo chi per un altro, compresi nelle categorie sociali previste dai decreti in questione.
Costoro non hanno infranto il codice penale, hanno calpestato il codice morale e lo hanno fatto in dispregio di una comunità nazionale che sta affrontando con estrema dignità uno dei momenti più difficili della sua storia recente.
Un comportamento abietto, moralmente ripugnante, spregevole, ignobile, turpe, come si definisce in lingua italiana.
Nei tempi andati, un galantuomo che fosse soltanto incorso in un fallimento finanziario si dava il suicidio. Nella prima repubblica, personaggi politici e alti manager di Stato presero quella strada piuttosto di sottostare ad accuse di finanziamento illecito che dovevano essere provate.
Questi no! Non hanno neppure il coraggio di guardarsi allo specchio e sputarsi in faccia. Sono depravati al punto di piluccare qualche euro in barba alle prebende che le istituzioni riconoscono loro.
Cinque parlamentari e una pletora di personaggi minori, ma di uguale pessima tempra morale, indegni di stare in Parlamento, di essere sindaci, consiglieri regionali e assessori.
Povera Italia di “dolore ostello” in mano a grassatori di strada.