Poca attenzione per una delle peggiori alluvioni mai verificatasi in Iran, sino ad oggi le TV hanno omesso la notizia e solo alcuni giornali ne hanno riportato la gravità e l’intensità, si potrebbe definire un’assordante silenzio. Fortissime piogge e alluvioni hanno sconvolto in tre momenti diversi a distanza di pochi giorni diverse aree dell’altopiano iranico, provocando danni davvero ingenti. Il bilancio, cresce di giorno in giorno si contano più di 57 vittime e 478 feriti, di cui 22 a Shiraz, una delle città più antiche e belle dell’Iran, il cuore del Fars e dell’ antica Persia, indenne il sito di Persepolis, mentre Pasargade per fortuna seppur inondata non ha subito danni gravi.
Alluvione in Iran, i danni
“Il danno totale alle infrastrutture causato dall’inondazione è stimato in oltre 1,6 trilioni di toman, pari a 380 milioni di dollari“, ha detto Mohammad Eslami, ministro delle strade e dello sviluppo urbano, “e tale somma si aggiunge ai costi delle riparazioni fondamentali e necessarie . Questi costi devono ancora essere stimati. “Il ministero dell’Agricoltura ha annunciato che i danni al settore agricolo in 12 province iraniane superano i 900 milioni di dollari”.
Più di 25.000 le case distrutte, 100,000 gli sfollati, interi villaggi del Khuzestan e Lorestan sono stati distrutti e evacuati. Khorramabad, capoluogo della regione del Lorestan è stata in gran parte evacuata dalla Protezione Civile, ponti e strade sono impercorribili,le comunicazioni interrotte e visto il perdurare del maltempo è stato impossibile usare gli elicotteri per raggiungere le persone in difficoltà. Un pezzo di Iran è completamente isolato, questo ha dichiarato il direttore provinciale della Red Crescent ( croce Rossa iraniana), Sarem Rezaee, anche l’aeroporto di Khorramabad è isolato, quattro delle cinque dighe della regione hanno raggiunto il limite di allerta e sono state aperte le valvole di scarico per scongiurare la distruzione delle stesse. L’autostrada che collega Teheran con queste aree è bloccata, 23 delle 31 province iraniane sono state colpite dalle alluvioni, più di 620 villaggi sono senza luce e acqua.
Sui social moltissime le immagini di disperazione, video girati a ridosso delle aree davvero impressionanti, ponti e strade che cedono, un palazzo trascinato dalla furia delle acque e del fango, davvero una catastrofe che ha colpito ripetutamente e in diversi luoghi, ma quello che sta tenendo banco è il botta e risposta tra il Ministro degli Esteri Javad Zarif e il Governo americano.
Alluvione in Iran e governo Trump
Zarif dal suo account su Twitter ha dichiarato il 1 aprile :”la massima pressione” del Governo Trump – che indebolisce la risoluzione del Consiglio di Sicurezza ONU 2231 sull’accordo nucleare, ostacola gli sforzi di aiuti della Red Crescent verso tutte le comunità devastate da inondazioni senza precedenti”. E conclude:” Le attrezzature bloccate includono elicotteri di soccorso: questa non è solo guerra economica, è terrorismo economico“.
Ieri, Bahram Ghasemi, portavoce del ministero degli Esteri, ha dichiarato che, dal momento che i conti bancari appartenenti alla Mezzaluna Rossa iraniana sono bloccati, nessun cittadino straniero o iraniano che vive all’estero può inviare aiuto alle vittime delle alluvioni. “Nei giorni scorsi organizzazioni di soccorso come la Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa hanno annunciato che non possono fornire aiuti alla Mezzaluna Rossa della Repubblica Islamica“, ha detto all’agenzia stampa IRNA. “Sembra che gli Stati Uniti intendano impedire l’invio di aiuti umanitari alle vittime delle inondazioni“.
L’accusa USA
Mike Pompeo, segretario di Stato degli Stati Uniti d’America ha così replicato , inviando le condoglianze al popolo iraniano, ha poi dichiarato sempre su Twitter: “Queste alluvioni mostrano ancora una volta il livello di cattiva gestione del regime iraniano nella pianificazione urbana e nella preparazione alle emergenze, il regime incolpa le entità esterne quando, in realtà, è la loro cattiva gestione a causare questo disastro“. Ha concluso: “Gli Stati Uniti sono pronti ad assistere e contribuire alla Federazione Internazionale delle Società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, che quindi dirigerebbe il denaro attraverso la Mezzaluna Rossa iraniana per il soccorso“.
Ali Asghar Peyvandi, Presidente della Red Crescent iraniana, tiene a precisare alla stampa,” che in quanto organizzazione umanitaria impegnata in operazioni di soccorso in caso di calamità , la Mezzaluna iraniana dovrebbe essere esentata dalle sanzioni USA, ma finora non hanno ricevuto nessuna esenzione” e incalza “prima del ripristino delle sanzioni da parte del Governo Trump, la Croce Rossa iraniana aveva dei conti bancari collegati al sistema SWIFT che le permetteva di ricevere aiuti dall’estero compresa la Federazione internazionale della Croce Rossa”.
Grande tensione sulla questione, a pochi giorni da un annuncio che potrebbe aggiungere altre sanzioni americane all’Iran. La guerra fa sempre vittime e sono sempre le più deboli e in difficoltà.