giovedì 21 Novembre 2024
Il piacere dei sensiAltri quadrati

Altri quadrati

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Ancora a proposito di quadrati, questi sono utilizzati in enigmistica come schemi di gioco; alcuni di essi si sviluppano su particolari combinazioni secondo vere e proprie regole geometriche.

Il meccanismo è quello sul quale si basano le parole incrociate; in quel caso, però, l’inserimento delle caselle nere facilita la costruzione di vari ordini d’incroci e permette di raggiungere dimensioni rilevanti (Quello che forse è il più grande cruciverba del mondo, è sistemato nell’atrio del Centro Culturale di Annecy, nell’Alta Savoia: misura 12 metri e mezzo per lato, contiene 14.520 caselle ed è suddiviso in 120 colonne e per completarlo sono necessarie 4.245 parole).

Il numero limitato di parole in italiano terminanti con consonante non permette di superare con facilità le sei lettere. Gli esempi di 7 o 8 lettere per lato sono pochi e anche alquanto sforzati, poiché risulta inevitabile il ricorso a parole tronche o a voci verbali. È così per questo esempio 7×7

Al di là delle interessantissime disquisizioni interpretative sul quadrato di Pompei o su quello in lingua quichua, sono interessanti quadrati di lettere o di sillabe che costituiscono lo schema-pretesto per giochi enigmistici, come questo, coincisissimo, di Marin Faliero:

QUANDO ERI INNAMORATO
Gran rischio un giorno fu codesta cotta!

nel quale si celano tutte le quattro parole costituenti il quadrato: ‘mais’ («gran»), ‘alea’ («rischio»), ‘ieri’ («un giorno fu») e ‘saio’ («codesta cotta»).

I «quadrati sillabici» sono meno ostici e certamente più agevoli da costruire. Con essi riesce pure possibile realizzare frasi intere, addirittura a senso continuativo, come in questo esempio de Il Gagliardo:

dove la stessa frase, un desiderio che si cheta, può esser letta sia procedendo in verticale che in orizzontale. La combinazione diventa un gioco da risolvere quando per essa venga dato un “esposto” (per il caso citato è BRAMA APPAGATA) e si richieda una consequenziale frase risolutiva, indicandone il diagramma numerico (2,9,3,2,5). Nella stessa maniera Ciampolino propose un quadrato sillabico con esposto PARIDE, che andava risolto:

Nella stessa maniera l’esposto AVERNO dà luogo a l’aldilà di genti latine.

Compreso il meccanismo, può riuscire facile spiegare questi altri esempi (sono, a due a due, di Marmi e di Ecam):

ALCAZAR (9,6,1,5)
GINECOLOGI DI PECHINO (6,2,5,6)
BARZELLETTA (7,9,6)
MASSAIA ATTIVISSIMA (5,8,2,4)

Si tratta, anche qui, di semplici definizioni organizzate secondo l’obbligato schema geometrico.

In altri casi l’esposto è formulato in maniera tale da celare un’insidia: proponendo, ad esempio, IN CIMA ALLE PALME DI COCCO, Muscletone volle che si pensasse a

senza alcun riferimento all’albero, bensì alle “palme” delle mani di un bimbo (“cocco”); e anche il Il Troviero intese lo stesso con l’esposto PALME DI COCCO che dà luogo a quest’altro quadrato:

* I quattro esempi proposti più si risolvono con le frasi:

  • splen di da / di mo ra / d’a ra bi
  • me di ci / di don ne / ci ne si
  • gu sto sa / sto riel la / sa la ce
  • don na di / na mi ca / di ca sa

Leggi anche:
Il quadrato di Pompei






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