SFOGLIANDO IL NEW YORK TIMES DEL 17/01/2021
Come sempre la domenica, il giornale e’ composto di vari fascicoli ciascuno col suo titolo. Eccoli, con una notizia tratta dalla prima pagina di ognuno.
– 1 / 30 pagine. THE NEW YORK TIMES. Biden prepara uno sprint di 10 giorni sui problemi più grossi. Il Presidente-eletto, che eredita una quantità di crisi come mai in generazioni, progetta di aprire la sua amministrazione con dozzine di decreti legislativi e proposte di legge, destinati a provocare una svolta in un paese devastato dalla pandemia, dalla crisi economica, dalle tensioni razziali e adesso dalle conseguenze dell’assalto al campidoglio. La sua squadra ha preparato una serie di decreti che non abbisognano dell’approvazione del Parlamento per diventare esecutivi e che dovrebbero essere emessi nel suo primo giorno in carica, come rescindere il divieto di viaggio in paesi mussulmani, rientrare nell’accordo di Parigi sul clima, rendere obbligo di legge portare la mascherina.
– 2 / 14 pagine. SUNDAY STYLES. I medium ti contattano adesso. La richiesta dei loro servizi ha messo in luce un altro aspetto della crisi sanitaria. Isolamento e preoccupazioni di ogni genere hanno aumentato di molto il desiderio di contattare un sensitivo, che ha praticamente preso il posto dello psicologo o psichiatra. I siti dedicati a questi servizi hanno visto la loro clientela aumentare di molto.
– 3 / 10 pagine. SUNDAY BUSINESS. La prima pagina è quasi interamente occupata da una foto del centro di San Francisco con questo titolo: Non possono abbandonare San Francisco abbastanza in fretta. Molti lavoratori e compagnie di tecnologia si preparano a partire. La didascalia della foto: San Francisco non ha più la stessa presa di una volta sul mondo della tecnologia, adesso che il lavoro remoto sembra arrivato per restare.
– 4 / 10 pagine. METROPOLITAN. Gatti abbandonati in città. La situazione economica spinge molte famiglie ad abbandonare i loro gatti, che finiscono nelle strade della città e abitanti preoccupati cercano di aiutarli.
– 5 / 10 pagine. REAL ESTATE. Grande foto di una coppia accanto alla loro casa bruciata nel paesino di Paradiso in California. Titolo: È Paradiso una causa persa? Con le case distrutte dagli incendi, i Californiani esitano a ricostruire.
– 6 / 24 pagine. BOOK REVIEW. Articoli e recensioni sui libri (tutti americani) usciti nella settimana. Nella classifica della saggistica, le memorie di Obama, A promised land, sono ancora al primo posto, e quelle dell’attore McConaughey al secondo.
– 7 / 10 pagine. SUNDAY REVIEW. Prima pagina interamente occupata da una foto dell’assalto al Campidoglio, con questo titolo: L’inevitabile. Finalmente il mondo e’ d’accordo che Trump e’ esattamente l’uomo che i suoi più feroci critici dicevano che era. Ma la resa dei conti e’ arrivata troppo tardi? All’interno foto del palazzo del Campidoglio rovesciato, con questo altro titolo: L’assalto al Campidoglio non era una partenza per Trump. Era un’apoteosi.
– 8 / 14 pagine. ARTS&LEISURE, TUTTO SULLE ARTI. In prima pagina, disegno di una fiaccola sostenuta da una mano, con questo titolo in verticale su tutta la pagina: Che cosa dobbiamo alle arti? E accanto, altro titolo più piccolo: Come può l’amministrazione Biden condurre una rinascita culturale?Un critico offre un piano. Grande titolo all’interno: Possono le arti riportarci indietro? Sì, se prima riportiamo loro indietro. I creatori e le loro creazioni sono in crisi. Guardando al passato dell’America e all’attuale situazione internazionale, un critico offre una serie di suggerimenti al nuovo governo, fra cui quello di creare un posto da Ministro della Cultura.
– 9 / 51 pagine. THE NEW YORK TIMES MAGAZINE. Gli articoli più importanti sono dedicati al tumulto del Campidoglio e alle sue conseguenze. In copertina foto della folla all’assalto con un titolo in alto: L’abisso americano e uno in basso: Trump, le masse e che cosa viene dopo. Uno dei titoli all’interno: Quando Trumpspinse in suoi sostenitori ad assalire il Campidoglio, stava facendo quello che ha sempre fatto. Non ha mai preso seriamente la democrazia elettorale nè accettato la legittimità della sua versione americana.