Quando anni addietro su Stefano Bartezzaghi accennò su Tuttolibri alle crittografie e, naturalmente, in primo luogo alle «crittografie mnemoniche» che, si sa, riescono sùbito e facilmente a catturare l’attenzione del lettore, la chiacchierata ebbe un séguito straordinario: furono, infatti, moltissimi i lettori che presero a inviare una gran quantità di esempi. Naturalmente una buona parte dovette essere riconosciuta di poco conto o imperniata su spunti già sfruttati ma pure vi furono delle felici sorprese.
Una lettrice torinese, Nadia Manca, tra le molte sue invenzioni, propose non soltanto una
DESIATA P2
che, con l’aiuto del diagramma (2,6,3,8), era da spiegare la Loggia del Bramante, ma anche quest’altra (2,5,3,2,7) dall’esposto ingannevole
MAESTRO ANALFABETA
per la quale deve pensarsi alla corrispondenza “maestro” = “vento” per ottenere: il vento non sa leggere.
Pure riuscitissimo fu il tentativo di Roberto Morraglia che propose (7,7)
FALSO MAGRO
con soluzione: parente stretto.
Tra gli esempi di un altro lettore, Pier Antonio Parisotto, c’era questo (6,3,4)
SCIOPERO DEGLI ORCHESTRALI
da spiegare con: blocco per note.
Paolo Conte, l’avvocato-cantante astigiano, vincitore nel ’91 del premio “Montale”, si fece vivo in quell’occasione inviando (1,13,10,4,6)
IO HO STATO
che, con un po’ di fatica, andava risolto l’insostenibile leggerezza dell’essere (non si può sostenere – cioè – un simile errore nella coniugazione di quel verbo).
Anche Umberto Eco volle partecipare al gioco inviando, insieme con altre invenzioni più o meno accettabili, questo simpatico esempio (3,2,2,1,7!)
DANZA DELLA PIOGGIA
con la soluzione: chi la fa l’aspetti!
Il “tautogramma” è una figura di tipo iterativo e posizionale consistente nella ripetizione della stessa lettera iniziale per ciascun vocabolo del componimento.