venerdì 22 Novembre 2024

Come mio figlio

Autore del contenuto

Ho il ricordo di una persona che avendo lavorato all’estero (Europa allora non comunitaria) per undici anni, direttamente per una istituzione italiana, non ottenne la cittadinanza italiana dopo una lunga e meticolosa verifica di tutta la documentazione fatta dal Viminale. Cosa che fu molto dannosa per la sua vita e nel merito anche ingiusta. Niente da fare. Alla fine di quella lunga istruttoria qualcosa mancava per ottenere la validazione.

Non faccio questo riferimento per lodare la lenta e spesso inesorabile burocrazia italiana.

Dico solo che la pubblica amministrazione agisce con un plurale sistema di valutazioni che rendono alla fine possibili, perché corrispondenti a norme, ricorsi in sede di giustizia amministrativa.

Lungaggini, errori e qualche svarione sono sempre possibili.

Ora – sia pure nel quadro di un evento da “prima pagina”, che ha messo i sentimenti dell’opinione pubblica allo scoperto – la decisione sulla cittadinanza italiana a un minorenne, certo meritevole di ogni elogio civile, avviene con la seguente procedura:

  • il ministro di riferimento prima dice di no per non cedere in termini di principio sulla materia dello “ius soli”
  • poi ci pensa su una notte e vedendo l’andamento dell’opinione pubblica e dei media, cambia idea e dice di sì.
  • l’altro partner di governo – che a sua volta ha visto l’onda demoscopica e mediatica – si affretta a dire che è lui che, alla buona, lo ha convinto.
  • ed è così che il ministro di riferimento svela allora la vera ragione “tecnica” della decisione: “è come mio figlio”.
Matteo Salvini e Rami. Photo credit: YouTG.net

Noi non siamo favorevoli all’Italia burocratica, impersonale, priva di sentimenti civili. Ma non siamo nemmeno entusiasti per questo ritorno – con queste forme – alla procedura dei valvassori e valvassini, signorotti non dello “ius soli” ma dello “ius vitae ac necis” del diritto romano che da duecento anni è fuori legge dalle nostre leggi.






Siamo una giovane realtà editoriale e non riceviamo finanziamenti pubblici. Il nostro lavoro è sostenuto solo dal contributo dell’editore (CuDriEc S.r.l.) e dagli introiti pubblicitari. I lettori sono la nostra vera ricchezza. Ogni giorno cerchiamo di fornire approfondimenti accurati, unici e veri.
Sostieni Moondo, sostieni l’informazione indipendente!
Desidero inviare a Moondo una mia libera donazione (clicca e dona)



La tua opinione per noi è molto importante.
Commento su WhatsApp
Ora anche su Google News, clicca qui e seguici



Iscriviti alla nostra newsletter gratuita

Rimani sempre aggiornato sugli ultimi approfondimenti.
Lascia il tuo indirizzo mail, seleziona i tuoi interessi e ricevi gratuitamente sulla tua casella di posta la prima pagina di Moondo con le notizie più interessanti selezionate per te.